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«Prima del vaccino l’infermiere
aveva rifiutato anche il tampone,
valutiamo azioni da intraprendere»

ANCONA - La risposta degli Ospedali Riuniti alle parole di Enzo Palladino, l'operatore di Torrette, che ha deciso di non sottoporsi al vaccino anti Covid. Lo stesso aveva impugnato in tribunale l'ordine di servizio che gli imponeva l'esecuzione del test per la ricerca del virus. La direzione: «Condotte non in linea con il suo status»

Enzo Palladino

 

«Il dipendente in esame ha già più volte posto in essere condotte non in linea con il suo status di operatore sanitario». E ancora: «La direzione sta valutando le azioni da porre in essere nel rispetto della legge, del contratto di lavoro e della sicurezza delle cure». Così la dirigenza degli Ospedali Riuniti sulle esternazioni riferite ieri dall’infermiere 52enne Enzo Palladino, operante nel reparto di Gastroenterologia di Torrette, in merito alla non volontà di sottoporsi al vaccino anti-Covid, obbligatorio – come previsto da un decreto legge – per gli operatori dei contesti sanitari. Ma il vaccino non sarebbe la sola questione irrisolta tra l’infermiere e l’azienda. La stessa ha riferito, in una nota, il recente rifiuto di Palladino a sottoporsi al tampone «per l’accertamento dell’infezione da Sars Cov-19 in occasione di un cluster sviluppatosi nel reparto in cui lo stesso lavora, presentando anche un ricorso all’autorità giudiziaria contro tale disposizione, ricorso poi perso con condanna alle spese (circa 4mila euro, ndr); anche la successiva fase di impugnativa della sentenza sfavorevole di primo grado, avvenuta con un reclamo alla stessa autorità giudiziaria, ha prodotto lo stesso effetto di incombenza». Come riportato nella note della direzione dell’ospedale, nel corso del secondo contenzioso, il giudice ha rivelato la «totale infondatezza» della domanda presentata da chi «per la professione svolta, più a cuore dovrebbe avere la protezione dell salute dei pazienti e dei colleghi operatori sanitari». Gli Ospedali Riuniti reputano le affermazioni rese da Palladino, anche segretario generale del sindaco LaIsa, «in contrasto con l’impianto normativo attuale e con lo status professionale che lo stesso riveste». Di qui, la valutazione dell’azienda di porre in essere provvedimenti nei confronti dell’infermiere. Ieri, da parte del 52enne, l’invio di una lunga lettera in cui spiegava, anche al presidente Mattarella, le ragioni per cui non si sottoporrà al vaccino anti Covid.

(redazione Ca)

Infermiere rifiuta il vaccino: «Sospendetemi pure dal lavoro, è meglio che sentirsi ricattato»

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