Percosse e minacce di morte alla moglie: 43enne anconetano patteggia due anni e sei mesi di reclusione. La sentenza questa mattina davanti al giudice Maria Elena Cola. L’uomo era stato arrestato dalle Volanti della polizia lo scorso 4 marzo per maltrattamenti in famiglia. Le manette erano scattate al Piano, di fronte all’agenzia immobiliare dove la donna si era recata per sbrigare alcune pratiche. Il marito l’aveva raggiunta sbraitando, dopo che lei per telefono gli aveva chiesto di raggiungerla per aiutarla. In strada, stando a quanto emerso, si era scatenato un furibondo litigio con l’aggressione della donna. Lui le avrebbe anche rotto con un calcio la stampella con cui le si stava sorreggendo. Ci sarebbero state anche minacce: «Ti squarto come un suino». Una volta arrivata la polizia, lui era stato arrestato e lei messa in sicurezza. Non era andata al pronto soccorso, ma in questura per denunciare un passato di soprusi: la donna avrebbe anche raccontato di essere stata costretta a dormire in una sorta di cortile, nello spazio dove c’era anche un ricovero per cani. L’uomo, su cui pende la misura del divieto di avvicinamento alla vittima, era difeso dall’avvocato Mosè Tinti.
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