Ragaini spa, convocata
l’adunanza dei creditori

LORETO - Il giudice delegato del tribunale di Ancona ha fissato la data al prossimo 21 ottobre. L'azienda aveva chiesto di essere ammessa al concordato preventivo nel 2019. De Michele (Cgil Fiom): «Tra i crediti bloccati anche le spettanze dei lavoratori. Auspichiamo che la soluzione da illustrare sia la continuità  e che l’azienda non venga annoverata nelle varie crisi della zona»

L’azienda Ragaini

 

«Siamo arrivati al punto di svolta, il 21 ottobre al tribunale di Ancona ci sarà l’adunanza dei creditori della Ragaini s.p.a. Industria storica della provincia di Ancona che vedeva occupati fino a 8 anni fa più di 500 operai.  Una ditta con a capo tutta la famiglia Ragaini che oggi occupa 170 operai». A comunicare la novità è David De Michele, delegato Cgil Fiom nella Rsu dell’azienda di Loreto, che nel 2017 aveva licenziato 166 lavoratori e nel 2019 ha chiesto di essere ammessa al concordato preventivo. In questa situazione si sono inevitabilmente allungati i tempi, ad esempio, per la liquidazione di spettanze e ’indennità dei lavoratori, anche quelle  di fine rapporto per i fuoriusciti dall’azienda.

«Durante questa crisi il peso maggiore è stato a capo dei lavoratori poichè la procedura di concordato ha bloccato oltre che le spettanze dei creditori anche gran parte delle retribuzioni sia degli operai in forza all’azienda sia in parte di coloro che sono fuoriusciti 3 anni fa . Durante questo periodo sono emerse molte problematiche legate forse alla crisi che ha falcidato la prosperità dell’azienda- sottolinea il sindacalista – Noi oggi auspichiamo che la soluzione che verrà fatta il 21 sia la continuità  e che tale azienda non venga annoverata nelle varie crisi della zona. In caso contrario speriamo che come chiesto dalle sigle sindacali si proceda a soluzioni che almeno nel tempo di massimo un di un mese diano agli operai un  accesso ad un reddito, poichè la vera crisi in queste situazioni sono i mesi a seguito di un eventuale fallimento, che per gli operai significa una mancata risorsa economica per mesi, poichè la prima fonte di reddito è la Naspi. Nella speranza che in questi 2 anni di concordato abbiano generato la possibilità anche di un aiuto in questo senso speriamo che tale industria non divenga l’ennesimo tassello della crisi economica che attanaglia le Marche».

 

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