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Frana Barducci, dal Ministero fondi
per il monitoraggio e la manutenzione

ANCONA - Approvate dalla giunta due delibere per tenere in sicurezza l'area crollata nel dicembre del 1982, tra Borghetto, Posatora e Torrette. Interventi complessivi da circa 400mila euro che investono anche i pozzi drenanti

Un’immagine della frana del 1982

 

La Giunta comunale nella seduta di ieri ha approvato due delibere relative ad interventi nell’area della frana e che riguardano l’aggiornamento-potenziamento del sistema di monitoraggio e la manutenzione straordinaria dei pozzi drenanti, bonifica idraulica, drenaggi profondi delle uscite a mare. Gli interventi avranno un costo ciascuno di circa 200mila euro e sono finanziati dal Ministero dell’Interno. La frana si verificò nella notte tra il 12 ed il 13 dicembre 1982,ed il prossimo anno ne ricorre il quarantennale, fu profonda e coinvolse 342 ettari di terreno urbano e sub-urbano; tra le aree maggiormente colpite Borghetto, Posatora e, in parte, Torrette. L’esteso movimento franoso danneggiò due ospedali e la Facoltà di Medicina dell’Università di Ancona, lese o distrusse completamente 280 edifici, per un totale di 865 abitazioni, divelse la ferrovia e la strada costiera su di un fronte di circa 2,5 chilometri. La frana provocò anche danni alla popolazione: 3.661 persone (1.071 famiglie) vennero evacuate dall’area colpita dal dissesto. Circa 500 persone persero l’impiego. A partire dal 2000 tutte le analisi geologiche e geotecniche dei meccanismi di frana, hanno portato l’Amministrazione comunale a studiare, monitorare e fare opere di prevenzione per ridurre il rischio di un nuovo fenomeno franoso. Così nel 2002 la Regione Marche, ha promulgato una legge specifica che ha consentito all’Amministrazione di Ancona di creare un sistema di allarme rapido (Early Warning) e un piano di emergenza. Il Comune di Ancona ha messo quindi in atto un sistema tecnico di monitoraggio (con anche la presenza di una centrale di controllo situata in Comune e continuamente presidiata) che negli anni è stato preso a riferimento come buona pratica da scienziati provenienti dall’America, Sud-Est asiatico ed Europa. Ora questo sistema con il nuovo intervento approvato viene così ad essere ulteriormente aggiornato e migliorato utilizzando le innovazioni tecnologiche degli ultimi anni, che mettono in relazione i dati di monitoraggio superficiale ai dati di monitoraggio geotecnico profondo. consentendo così di meglio interpretare lo stato della frana. A questo intervento si accompagna la manutenzione straordinaria dei pozzi drenanti, di cui 93 si trovano a monte e altri 93 a valle, del reticolo idrico superficiale e dei canali di scolo delle acque e dei tombini che attraversano la via Flaminia e la Ferrovia Adriatica e che portano le acque di scolo al mare. In particolare sui tombini verranno poste delle griglie per evitare che la loro sezione possa essere ridotta a causa dell’apporto di detriti o materiali di qualsiasi genere portati dal mare. L’assessore ai Lavori Pubblici, Paolo Manarini, nell’evidenziare questi rilevanti interventi finalizzati alla sicurezza dei cittadini e delle fondamentali infrastrutture di collegamento alla città, ha preannunciato anche che sarà fissata una specifica conferenza stampa insieme all’ UNIVPM nella quale verrà sottolineata l’importanza della convenzione di ricerca, già stipulata fra Comune di Ancona ed Università Politecnica delle Marche, finalizzata all’analisi dei dati di monitoraggio della frana di Ancona.

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