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500 nuove piante:
«Ulteriore tassello
di un’Ancona sostenibile»

MESSE a dimora nell'area di via Luchetti-Gentiloni adiacente al Palaindoor e al Parco Galassia nell'ambito del progetto Oasi Urbane di Coop

 

L’assessore Polenta

 

Incrementare il verde alle città italiane e allo stesso tempo riqualificarle piantando alberi che assorbono gas serra, creando zone ri-naturalizzate che assorbano le ondate di calore estivo, e la pioggia violenta delle ‘bombe d’acqua’. Sono questi gli obiettivi del progetto Oasi Urbane di Coop arrivato oggi ad Ancona e che prevede da settembre a dicembre la messa a dimora di 10 mila alberi in dieci capoluoghi italiani.  Nel capoluogo dorico, Coop Alleanza 3.0 con la collaborazione di giovani volontari e la partnership tecnica di AzzeroCO2, ha messo a dimora 173 alberi nell’area “Via Luchetti-Gentiloni” adiacente al Palaindoor e 327 alberi nel vicino Parco Galassia per un totale di 500 esemplari. L’intervento di forestazione ha riguardato specie arboree autoctone, coerenti con le condizioni climatiche e naturalistiche dell’area, come il Tiglio Argentato, il Bagolaro, l’Acero Minore, l’Albero di Giuda e il Mandorlo. All’inaugurazione dell’oasi urbana anconetana erano presenti: la prima cittadina, Valeria Mancinelli, gli assessori comunale all’Ambiente, Michele Polenta e alle Manutenzioni, Stefano Foresi, il presidente della Zona soci di Ancona, Luigi Giampaoletti, il presidente del Circolo Legambiente “Il Pungitopo”, Paolo Belelli, e la responsabile sviluppo progetti innovativi AzzeroCO2, Annalisa Corrado. L’assessore Michele Polenta: «Un ulteriore tassello di una Ancona sostenibile, che si articola attraverso azioni concrete, quali la piantumazione di centinaia di alberi per compensare la CO2. Questo passo non costituisce solo un allineamento programmatico con l’Europa, con il Recovery Plan che finanzia le misure per l’Ambiente, dallo Stato via via fino agli enti locali. Già due anni fa il Comune ha voluto avviare un progetto, Progetto Inquinamento atmosferico del quale è coordinatore scientifico il prof. Bonifazi, attraverso il quale sono state individuate misure di compensazione a tutela della qualità dell’aria specialmente in zone sensibili come questa dove ci sono giovani, molti giovani che fanno sport oppure dove l’inquinamento atmosferico è più sostenuto. La modalità è quella della forestazione urbana e in questa direzione ci siamo mossi con vari interventi». Il presidente della Zona soci di Ancona, Luigi Giampaoletti ha dichiarato «I nuovi alberi, oltre a rigenerare spazi naturali, rappresenteranno il rapporto concreto, profondo e duraturo che la Cooperativa vuole stringere con il territorio e con le nuove generazioni. L’impegno sul fronte della salvaguardia ambientale diventa ogni giorno più importante per costruire un passo alla volta, ma con agire deciso, un futuro in cui il clima, la biodiversità, i territori siano salvaguardati e protetti. Coop Alleanza 3.0 anche con la campagna “Oasi Urbane” dà il suo piccolo contributo in vista dei grandi obbiettivi inerenti alla salvaguardia ambientale seguendo la strada tracciata anche dagli obbiettivi dell’Agenda Onu 2030, per salvaguardare l’unico pianeta che abbiamo». «Gli alberi sono i polmoni del Pianeta e la loro funzione ecosistemica e sociale assume ancor più rilevanza nei contesti urbani che oggi soffrono maggiormente gli effetti della crisi climatica – ha dichiarato Annalisa Corrado Responsabile Progetti innovativi di AzzeroCO2 -La presenza di aree verdi nelle città comporta benefici che oggi vanno assolutamente perseguiti. Le piante contribuiscono ad assorbire emissioni climalteranti, riducono le isole di calore, creano barriere contro il rumore e consentono la nascita di luoghi in cui possono incontrarsi i cittadini, creando o rinforzando le comunità locali. Da qui l’importanza delle 500 piante messe a dimora ad Ancona grazie al progetto Oasi Urbane di Coop che vuole contribuire a rendere le città resilienti e sostenibili. Un intervento che rientra nella campagna Mosaico Verde che noi di AzzeroCO2 portiamo avanti insieme a Legambiente come risposta concreta alla grave crisi climatica e di biodiversità che stiamo vivendo».

 

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