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Arbitro aggredito in campo:
dieci condanne

ANCONA - Pene comprese tra gli otto mesi e un anno di reclusione per otto giocatori del Colle 2006, squadra di Collemarino, l'ex presidente e l'accompagnatore. In ospedale era finito l'arbitro albanese Eriseld Nazeraj, fischietto della partita giocata contro la Leonessa Montoro, nel novembre del 2016. La bagarre era scoppiata dopo la convalida di un gol

L’arbitro Eriseld Nazeraj

 

Arbitro aggredito dopo la convalida di un gol: dieci condanne inflitte dal tribunale. La sentenza è stata emessa questa mattina dal giudice Carlo Cimini per i fatti verificatisi il 26 novembre del 2016 nel corso della partita di Prima Categoria tra Colle 2006 e Leonessa Montoro. Il match si giocava allo stadio Sorrentino di Collemarino. Arbitrava il fischietto Eriseld Nazeraj, 27enne albanese della sezione di Fermo. La procura contestava a tutti gli imputati lesioni personali e violenza privata. Un anno di reclusione è stato inflitto all’ex presidente del Colle, dieci mesi a un centrocampista, otto mesi all’accompagnatore e ad altri sette giocatori della squadra di casa. Il giudice ha sospeso la pena per tutti gli imputati, ad eccezione dell’ex presidente: la sospensione scatterà solo in caso di risarcimento danni all’arbitro, da quantificare in sede civile. Intanto, alla vittima (parte civile con l’avvocato Jacopo Saccomani) spetterà una provvisionale complessiva da 15mila euro. Il caos in campo era scoppiato poco prima della metà del secondo tempo, dopo il gol del pareggio (1-1) segnato dalle Leonessa. Da quanto emerso nel corso del processo, era stato un giocatore del Colle a raggiungere per primo l’arbitro per contestare il gol. Da lì, la situazione era degenerata, con l’arbitro costretto – come da lui raccontato – a sospendere la partita, fare diversi giri di campo per scappare alle botte e raggiungere finalmente gli spogliatoi. Era stato colpito alla mandibola e aveva subito la perforazione di un timpano, con una prognosi iniziale di dieci giorni. Gli imputati avrebbe anche impedito al fischietto di lasciare il campo (di qui la violenza privata). «Per le lesioni sono stato male un mese» aveva raccontato la vittima al giudice. La giustizia sportiva, poco dopo i fatti presi in esame dal tribunale, aveva deciso la squalifica del Sorrentino per otto giornate, la partita persa a tavolino per 3-0. Squalifiche anche per i giocatori (tre anni) e il presidente (5 anni).

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