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“L’al di là delle favole”:
l’arte del cantautore Michele De Martiis
tra musica e poesia

MUSICA - Continua il racconto di Cronache Ancona alla scoperta di gruppi e cantanti del nostro territorio. De Martiis, anconetano sui generis, classe 1975, autodidatta, raffinato e al contempo schiettamente comunicativo, vede anche questa canzone nascere dal plettro che corteggia una sei corde acustica. Grazie all’intervento del produttore anche lui anconetano Raffaele Petrucci (suoi gli arrangiamenti e le armonizzazioni) il suo nuovo singolo esce in digitale per l’etichetta milanese “PaKo Music Records” ed è ascoltabile su Spotify. Le sue canzoni sono inoltre acquistabili su iTunes

Michele De Martiis

di Giampaolo Milzi

L’arte può tutto, anche quello che fai fatica ad immaginare, ad accettare. E quando l’arte viene ben declinata attraverso la poesia in musica, ecco che ti spieghi la gestazione contraddittoria – tra le oscure ombre di rimpianti e sensi di colpa e la luminosità di una ripartenza esistenziale in cui il ricordo non è più lutto – di una canzone come “L’al di là delle favole”, ultimo frutto dell’estro spiccatamente lirico di Michele De Martiis.
Un brano in cui questo cantautore anconetano sui generis, classe 1975, autodidatta, raffinato e al contempo schiettamente comunicativo, racconta all’ascoltatore come sia riuscito ad esorcizzare il dolore patito per la perdita di una persona a lui estremamente cara. In questo caso una donna alla quale era stato in passato legato da un’amicizia amorosa e poi spentasi – “dopo che per anni ci eravamo persi di vista, ed ognuno aveva intrapreso autonomamente il suo percorso di vita” – per una gravissima malattia. L‘al di là delle favole”, conferma De Martiis, “vuol essere una elaborazione del lutto attraverso la sublimazione della vita”.
E la dicotomia ricomposta morte-vita, grazie ad un testo di altissimo livello, si specchia originalmente in un tappeto sonoro fortemente rock, melodico, arioso e contemporaneo, il che rende ancora più intrigante questo felicissimo esperimento compositivo ed emotivo. “Reso possibile, come per gli altri pezzi da me scritti, dal mio virtuoso incontro col produttore, anche lui anconetano, Raffaele Petrucci”, sottolinea De Martiis.
Anche questa canzone nasce dal plettro che corteggia una sei corde acustica, l’impronta

Michele De Martiis

cantautoriale è fortissima. Ma grazie all’intervento di Petrucci (suoi gli arrangiamenti e le armonizzazioni) la versione recentemente uscita in digitale per l’etichetta milanese “PaKo Music Records” vede predominare una chitarra elettrica, strumento che Petrucci suona nel suo studio assieme a basso, batteria, pianoforte, lasciando all’autore la parte vocale.
“Lei era una persona davvero speciale – dichiara De Martiis -. Con questa canzone ho fermato il tempo, raccolto i pezzi e ricostruito tutto. Per lei, per me, per noi. Sono trascorsi più di 10 anni ormai dalla sua morte; il brano è nato di getto il giorno in cui ho preso coscienza che la sua morte era avvenuta davvero, ma che non c’erano colpe, né responsabilità da attribuire. Era la vita che accadeva e noi decidevamo di viverla. Con tutti i nostri limiti e difetti. E io volevo renderle giustizia”. Un esperimento riuscito, dicevamo…
“Sì, perché lei è rinata pienamente nei miei ricordi, senza pene, né, lo ripeto, sensi di colpa da parte mia per non averla cercata di nuovo per tanto tempo prima che si spegnesse”. Il concetto della sublimazione del dolore della perdita, tornando alla poesia, è lucidamente espresso dal testo della canzone, di cui riportiamo a seguire un breve estratto “(…) Eppure non è amaro questo calice di fiele. E’ tutto e il suo contrario e mi ricorda che conviene. Decidere di fare più che omettere e negare. Che l’essere è vitale non è un santo senza errore. Per questo ancora vivi e sei dentro questo petto (…).

In passato Michele De Martiis ha partecipato al festival Musicultura ed ha esordito nel mercato digitale nel gennaio 2021 con il singolo “Cartolina”, seguito da “Maledetta Paura”, “Il Cuore ha Memoria” e “Siamo il seme”. In questi brani (tutti da lui scritti e composti), come nel recente “L’al di là delle favole”, la tematica dei sentimenti e delle relazioni umane viene trattata con uno stile originale e disincantato. Ritratti di esperienze soggettive affrontati con una musicalità diretta capace di renderli universali, grazie ad un approccio che parte sempre dalla sua voce e da un semplice riff di chitarra.
“L’al di là delle favole” e le altre canzoni sono ascoltabili su Spotify e acquistabili su iTunes.

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