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«Utilizziamo le Primarie per confrontarci
su ciò che vogliamo fare per il futuro»

ANCONA 2023 - Carlo Maria Pesaresi ha presentato oggi pomeriggio in un incontro pubblico alla pineta del Pincio la sua candidatura per la sfida del prossimo 13 novembre con Ida Simonella. «Sarà un passaggio cruciale. Non sprechiamolo per fare regolamenti di conti o nuovi congressi di partito». Poi l’invito al centrosinistra: «Facciamo in modo che le forze ambientaliste possano rientrare nella coalizione» - VIDEO

 

 

 

Se domandi a Carlo Maria Pesaresi quali passaggi cruciali Ancona può affrontare per ‘riaccendersi’, il candidato alle Primarie del centrosinistra per le Comunali 2023 risponde che «deve guardare avanti e non chiudersi. L’anno prossimo si chiuderà un ciclo e ne riapriremo un altro, – aggiunge – consapevoli delle conseguenze lasciate dalla pandemia, della crisi sociale e della assoluta emergenza ecologica. Le città più attente si stanno interrogando sul loro futuro, su quello che saranno tra 20 anni per essere attrattive e competitive. Lo sviluppo del Paese deve ripartire proprio dalle città e questo mi ha spinto a candidarmi. L’attuale governo di Ancona ha scelto di sedersi sul già fatto, si è chiuso in un castelletto le cui finestre danno solo nel giardino». L’avvocato, ex assessore della Provincia di Ancona ed ex presidente della Form, del Consorzio Marche Spettacolo, il prossimo 13 novembre sfiderà per la candidatura a sindaco l’assessore al Porto e al Bilancio Ida Simonella, puntando su un programma elettorale ricco di progetti ed idee. Nel tardo pomeriggio di oggi  ha presentato le linee guida  nel corso di un incontro pubblico alla pineta del Pincio. «Un luogo simbolico – ha sottolineato Pesaresi – che ci permette di guardare in faccia la città, di vedere il monumento alla Resistenza. Da qui parte  un cammino che ci porterà lontano».

Nella sua visione Ancona ha «tantissimo di inespresso e tantissimo da dare. Credo che sia necessario riaprire le finestre e fare entrare il nuovo, cominciando proprio dalla Primarie, un passaggio cruciale. – ha rimarcato – Non sprechiamole per fare regolamenti di conti o nuovi congressi di partito. Utilizziamole da subito per confrontarci su quello che vogliamo fare per il futuro. Dall’altra parte non abbiamo avversari, ma persone con cui condividiamo gli stessi ideali. Voglio quindi rivolgere un invito alle forze della coalizione: la fase che vive Ancona è così complessa che non possiamo permetterci il lusso di rinunciare a chi nella nostra area politica è portatore di interessi diffusi soprattutto nella questione ambientale. Mettiamoci seduti e troviamo le basi comuni per ripartire. Facciamo in modo che le forze ambientaliste possano rientrare nella coalizione». Lo strappo dei Verdi nel centrosinistra è maturato dopo le incomprensioni sulla vicenda della bocciatura del referendum sull’Area Marina protetta del Conero.

La scommessa per Ancona, secondo Carlo Maria Pesaresi si giocherà su tre snodi che partono dalla definizione del modello del governo della città «non come questione di forma ma di sostanza, oggi è necessario tornare al dialogo e al confronto». Passano per il ruolo geopolitico della città perché «essere capoluogo dell’Adriatico significa riaprire la porta d’Oriente, rilanciare la macroregione», e si raccordano al suo essere ‘inclusiva’ attraverso i Servizi sociali «perché Ancona è una città che invecchia a passo spedito, che deve affrontare nuove visioni legate a tante fragilità, anche la crisi della popolazione giovanissima, degli adolescenti. Trasmettere l’idea di una città repressiva non è la strada giusta. La riorganizzazione del sistema va improntata sul concetto di prossimità»

C’’è però un tema che sta particolarmente a cuore a Pesaresi, quello ambientale, della mobilità sostenibile. «Ancona deve respirare. La città stanno andando in questa direzione chiara e precisa, imposta dall’Europa» ha ricordato, senza dimenticare che vanno ridisegnati anche interventi per dare sostegno allo sviluppo economico alle attività dei 3 poli economici della città. «Porto, ospedale e università vanno pensati nello sviluppo di una filiera di un terziario avanzato che possa aprire nuove direttrici per i servizi turistici e culturali – ha osservato – Dobbiamo chiedere all’Università di mettersi a disposizione, di lavorare assieme. Non rivolgiamoci all’ateneo solo quando c’è da commissionare uno studio ma chiediamo che possa mettere a disposizione le sue migliori energie. E poi riannodiamo i fili dell’accoglienza verso gli studenti». Poi l’appello finale rivolto ai presenti: «Le Primarie le vinceremo se andremo a votare e su questo conto su tutti voi».

Redazione CA

(foto/video di Giusy Marinelli)

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