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Monti Sibillini, escursionisti attaccati e “tenuti in ostaggio” da cani da pastore

IN UN CASO è rimasto coinvolto un gruppo di persone che scendeva dal Monte Sibilla: leggermente ferita una donna morsa a una gamba. Nell'altro, una coppia di escursionisti è stata accerchiata per ben due volte dai grossi cani che ringhiavano: moglie e marito, terrorizzati, sono rimasti bloccati poi fortunatamente sono riusciti a tornare a valle. Urge un intervento per l'incolumità delle persone e per salvaguardare l'immagine di una delle zone di montagna più suggestive d'Italia 

Il Monte Sibilla visto da Santa Maria in Casalicchio, in contrada Tofe di Montemonaco

 

di Andrea Ferretti

 

Badano alle pecore e quando vedono un essere umano, a meno che non si tratti del padrone-pastore, non sembrano proprio disposti a lasciare strada libera. Anzi. Due gli episodi allarmanti avvenuti sui Monti Sibillini dove una donna che faceva parte di un gruppo di turisti è stata morsa ed è rimasta leggermente ferita a un gamba, e dove due escursionisti sono rimasti bloccati dopo essere stati accerchiati.

 

Momenti di terrore per le malcapitate persone. Episodi che devono far riflettere soprattutto coloro che lavorano e si impegnano duramente tutto l’anno per rendere turisticamente sempre più accogliente questa zona, uno spicchio d’Italia assolutamente unico e spettacolare.

 

Nel primo caso, otto cani maremmani a guardia di un gregge hanno aggredito un gruppo di turisti (c’erano anche tre minorenni) che scendevano dalla cima del Monte Sibilla. Nel secondo una coppia è rimasta bloccata, o meglio come paralizzata, per ben due volte ed è riuscita a mettersi in salvo, dopo un interminabile quarto d’ora di terrore, grazie al fischio del padrone che alla fine si è materializzato richiamando i suoi fedeli guardiani.

 

Il gruppo di turisti se l’è vista davvero brutta. Sono rimasti tutti bloccati per più di un’ora fino a che i cani si sono fortunatamente allontanati, distolti da altro. In nessuno di questi casi le povere bestie, sia ben chiaro, non hanno alcuna colpa.

 

Stessa sorte e stessa zona per una coppia della provincia di Ancona che aveva deciso di trascorrere una domenica immergendosi nella natura dei Monti Sibillini, come del resto fanno ogni anno migliaia di persone. Loro non sono stati aggrediti, o morsi, e per questo si ritengono fortunati. Ma tre grossi pastori maremmani li ha tenuti bloccati girandogli intorno, a pochi metri, e ringhiando di continuo.

 

«Non potevamo muoverci – raccontano moglie e marito – era impossibile proseguire su quel sentiero e anche tornare indietro. Peraltro proprio lì sotto c’è uno strapiombo e non potevamo assolutamente rischiare. Del pastore, intanto, nemmeno l’ombra. Il gregge era a circa trecento metri di distanza, più in alto rispetto alla nostra posizione. Mio marito – è la donna che parla – ha cominciato a urlare per richiamare l’attenzione del pastore, che non vedevamo, il quale si è fatto vivo solo dopo quindici minuti di assoluto terrore ed ha richiamato i suoi tre cani con un fischio. A quel punto – prosegue il racconto – siamo risaliti per altri duecento metri visto che eravamo abbastanza vicini alla cresta del monte. L’incubo non è finito perchè la scena si è ripetuta. Di nuovo un quarto d’ora bloccati e terrorizzati, con altri due cani che ci giravano intorno minacciosi. Non erano gli stessi di prima, uno era di colore grigio e bianco tipo bobtail».

 

«La nostra fortuna – conclude la coppia rimasta ostaggio di cani pastore – è stata che in quel punto c’è una mezza spianata attraverso la quale siamo riusciti a tornare a valle. Una giornata davvero da incubo, alla fine è sfumata anche la programmata visita alla grotta della Sibilla. Ci siamo recati tante volte sui Sibillini e abbiamo sempre incrociato numerose greggi, ma qualcosa di così scioccante non era mai accaduta. Abbiamo soggiornato a  Montemonaco dove si lamentavano del calo di turisti, ma episodi del genere possono essere davvero scoraggianti».

 

A questo punto appare del tutto evidente che le Amministrazioni comunali della zona non possono restare con le mani in mano. Bisogna rivolgersi ai Carabinieri, probabilmente già avvisati, che con i Forestali conoscono bene la zona e sanno dove recarsi e a chi rivolgersi affinchè non accadano più episodi del genere che potrebbero avere epiloghi ben più gravi. Non è infatti possibile che cani di quelle dimensioni e di quelle razze vengano lasciati iberi di muoversi e magari attaccare e/o mordere un escursionista come è avvenuto. Si potrebbe configurare il reato di omessa custodia e mal governo di animali. In Italia il numero 672 è il corrispondente articolo del codice penale.

 

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