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«Diabete, ne soffrono
circa 80mila marchigiani:
sperimentiamo esperienze di prevenzione»

SANITA' - In occasione della Giornata Mondiale della malattia, l'intervento dell'assessore regionale Filippo Saltamartini: «La nostra regione è in prima linea nella lotta al diabete»

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Filippo Saltamartini

«Nelle Marche ne soffrono circa 80mila persone (67 mila seguite dai centri diabetologici, le restanti dai medici di base), il 4,4% della popolazione, con oltre 300 pazienti pediatrici». Inizia così la nota dell’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini in occasione della Giornata Mondiale del Diabete, istituita nel 1991 e divenuta una ricorrenza mondiale nel 2006 perché la malattia è ormai una priorità per tutti i governi, visto che colpisce mezzo miliardo di persone nel mondo.

«Il diabete determina un aumento nel sangue dei livelli di glucosio per un deficit della quantità e, spesso, dell’efficacia dell’insulina, l’ormone che controlla la glicemia nel sangue e che viene prodotto dal pancreas – si precisa nel comunicato – . Il diabete di tipo 1 è caratterizzato dall’assenza totale di secrezione insulinica e colpisce soprattutto i giovani, mentre il diabete di tipo 2 – il più diffuso – è determinato da una ridotta sensibilità dell’organismo all’insulina. Esistono poi altre forme legate a difetti genetici, malattie del pancreas, il diabete indotto da farmaci o sostanze chimiche, e il diabete “gestazionale” che può insorgere durante la gravidanza (la Regione Marche è l’unica in Italia ad avere un codice di esenzione specifico per la tutela del diabete gestazionale)».

«La nostra regione è in prima linea nella lotta al diabete: nel 2021 abbiamo aderito come intera regione, e siamo stati i primi, ai principi della Dichiarazione internazionale “Urban Diabetes Declaration” istituiti per combattere e prevenire l’insorgenza del diabete e altre malattie croniche nelle città, all’interno dell’ampio progetto internazionale Cities Changing Diabetes i cui partecipanti diventano sempre più numerosi – spiega Saltamartini – . L’iniziativa coinvolge istituzioni nazionali, amministrazioni locali, mondo accademico e terzo settore per valutare l’impatto dell’urbanizzazione sulle malattie croniche non trasmissibili, come diabete e obesità, promuovere iniziative per salvaguardare la salute dei cittadini e prevenire queste malattie».

Le Marche contano 15 centri di Diabetologia per adulti più uno pediatrico (al Salesi), da tempo collegati in rete e 13 associazioni territoriali di pazienti con diabete. In regione la distribuzione dei dispositivi per autocontrollo e autogestione del diabete avviene dal febbraio 2021 in maniera totalmente informatizzata: il paziente si reca in farmacia con tessera sanitaria e il farmacista vede a monitor cosa consegnargli, come da prescrizione informatica del diabetologo. Attività aerobica 20-30 minuti al giorno e una perdita di peso moderata riducono l’incidenza del diabete di tipo 2 del 60%, come una dieta ricca di acidi grassi monoinsaturi (di cui sono ricchi olio extravergine di oliva e pesce azzurro).

Nei casi più gravi il diabete porta a problematiche cardio-cerebrovascolari (infarto miocardico o cardiopatia ischemica, ictus cerebrale), neurologiche, ormonali, renali, o il cosiddetto piede diabetico (una ferita che, se non trattata in maniera specialistica, degenera formando ulcere, infezioni e cancrena che portano anche ad amputazioni). Tante le iniziative organizzate in regione, come il convegno “Accesso alle cure” che si è svolto domenica 13 novembre presso il Palazzo dei Priori di Fermo e lo screening gratuito della glicemia organizzato sempre nel fine settimana a Pesaro. «Vanno sostenute le associazioni – rimarca l’assessore Saltamartini – sempre in prima linea nell’organizzazione degli screening e nel sostegno ai malati: l’Oms ci pone come obiettivo per il 2030 di fornire una diagnosi appropriata all’80% delle persone affette da diabete, con un buon controllo di glicemia e pressione arteriosa. Il 100% delle persone con diabete 1 dovrà beneficiare della tecnologia per l’automonitoraggio della glicemia ed avere accesso alle terapie con farmaci innovativi».

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