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Cinturini e auricolari contraffatti:
maxi sequestro per un giro
di oltre un milione di euro (Video)

ANCONA - La Guardia di Finanza dorica ha condotto un'indagine volta alla repressione di reati in materia di contraffazione marchi che ha portato al sequestro di oltre 64mila accessori di telefonia e la denuncia di 5 responsabili

Il materiale sequestrato dai militari della Guardia di Finanza del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Ancona

Tutta l’operazione era nata da un primo intervento dei militari della Guardia di Finanza del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria dorico a seguito di un controllo effettuato in un negozio gestito da un bengalese ad Ancona.
Intervento conclusosi con il sequestro di accessori per telefonia di un noto brand statunitense, consistente in cinturini per smartwatch contraffatti in violazione di modelli registrati dalla multinazionale che ne detiene i diritti.
L’analisi degli elementi raccolti ha consentito ai finanzieri di verificare che analoghi prodotti erano messi in vendita e pubblicizzati anche on-line, attraverso appositi siti web e profili social riconducibili ad aziende gestite da cittadini di origine cinese e bengalese, in grado di importare rilevanti quantitativi di merce direttamente dalla Cina.
Immediatamente è scattata l’attività d’indagine finalizzata alla ricostruzione e disarticolazione della “filiera del falso” che ha consentito di individuare i canali d’ingresso in Italia dei prodotti illeciti, le modalità di sdoganamento e i relativi spedizionieri, nonché le imprese importatrici, tutte con sede a Roma.
La merce si è ricostruito che giungeva in Italia tramite container, principalmente nel porto di Napoli e per via aerea attraverso gli scali di Malpensa e Fiumicino per poi raggiungere ed essere immagazzinata in depositi di Roma, alcuni dei quali non dichiarati.
All’esito delle attività di perquisizione locale autorizzate dall’autorità giudiziaria dorica nei confronti di 4 imprese importatrici, sono stati sottoposti a sequestro, all’interno dei depositi e capannoni, complessivamente oltre 64mila accessori di telefonia contraffatti, come cinturini e auricolari, che se immessi sul mercato avrebbero garantito agli organizzatori del traffico illecito di conseguire un guadagno per un valore complessivo di oltre 1 milione di euro.
Al termine delle attività investigative sono stati denunciati a piede libero 5 persone tra cinesi e bengalesi, per la presunta responsabilità in ordine ai reati d’importazione e commercializzazione di beni contraffatti o realizzati usurpando titoli di proprietà industriale e ricettazione. Le singole posizioni degli indagati sono attualmente al vaglio dell’autorità giudiziaria, ferma restando la presunzione d’innocenza costituzionalmente garantita.

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