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Fermato per un controllo,
sfrutta la somiglianza col fratello
e si spaccia per lui: scoperto e denunciato

SENIGALLIA - L'uomo ha mostrato la patente pensando di riuscire a ingannare i militari della Guardia di Finanza. Il suo nervosismo lo ha però tradito

Un controllo della Guardia di Finanza di Senigallia (Archivio)

Al posto di controllo effettuato dai finanzieri della Tenenza di Senigallia, sfruttandone la forte somiglianza, si è spacciato per il fratello anziché farsi identificare per chi era realmente.
L’uomo, uno straniero alla guida di un furgone, era stato fermato dai militari che gli hanno chiesto i documenti come da prassi.
L’uomo ha quindi fornito le generalità del parente stretto, esibendo la patente del fratello.
L’atteggiamento irrequieto e la brusca manovra finalizzata probabilmente ad evitare il controllo, ha però subito insospettito i finanzieri che dopo aver controllato il documento hanno deciso anche di ispezionare con cura l’abitacolo del mezzo. Qui, ben nascosti all’interno di un involucro di stoffa, i finanzieri hanno trovato un permesso di soggiorno, la carta d’identità elettronica e il codice fiscale riconducibili al conducente del furgone.
Dopo aver identificato in maniera più approfondita l’autista, i militari hanno rilevato che non aveva mai conseguito la patente e che aveva utilizzato il documento rilasciato al consanguineo.

La Guardia di Finanza (Archivio)

Il cittadino extracomunitario è stato quindi denunciato a piede libero per il reato di aver fornito false dichiarazioni sull’identità personale. Reato che prevede la pena della reclusione da uno a cinque anni, oltre che a essere sanzionato per violazione al codice della strada con l’accusa di guida senza patente, con una pena massima prevista di euro 30.600 euro.
Il furgone è stato sottoposto a fermo amministrativo per 3 mesi e la patente di guida sequestrata penalmente.
Già in passato la Guardia di Finanza di Senigallia si era occupata della denuncia di più cittadini stranieri che, privi della patente di guida, all’atto del controllo da parte delle pattuglie dislocate sul territorio, avevano esibito documenti di “autorizzazioni internazionali alla guida” che, invece, risultavano essere privi di elementi di sicurezza e quindi sequestrati e rivelatisi effettivamente falsi attraverso successivi controlli approfonditi. I conducenti erano stati denunciati per i reati di falsità materiale commessa da privato, uso di atto falso e ricettazione oltre ad essere sanzionati per aver violato il Codice della Strada.

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