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‘Cena della Vigilia’ dal calore umano:
il dono di 2 associazioni e un ristoratore
per i migranti senzatetto

ANCONA - La organizza e la offre il 24 dicembre la pizzeria 'SePoFa' di Egidio Amico che ha aderito all’iniziativa ideata da Daniele Ballanti, presidente di Ankon nostra, in collaborazione con Patrizia Guerra coordinatrice dei City Angels

foto d’archivio

 

Cena della Vigilia di Natale: umanità, calore umano e dignità per chi è solo ed è “invisibile”. La organizza e la offre il ristorante Pizzeria SePoFa di Egidio Amico di via Marconi ad Ancona, che ha accolto con disponibilità e immediatezza l’invito ad aderire all’iniziativa ideata da Daniele Ballanti, presidente dell’Associazione culturale Ankon nostra, in collaborazione con Patrizia Guerra coordinatrice dei City Angels di Ancona. dell’iniziativa sono stati informati il presidente dell’Assemblea legislativa delle Marche, il sindaco, il prefetto, il vescovo e il questore. Nella forte carenza di strutture di ospitalità, Comune di Ancona e Prefettura stanno cercando da tempo soluzioni per dare un tetto a chi non ce l’ha tra i tanti migranti che hanno chiesto di entrare nei programmi di accoglienza.

Il 24 dicembre per loro sarà una serata speciale. «I tre organizzatori serviranno la cena ai tavoli e poi siederanno anch’essi per cenare insieme agli ospiti. – fa sapere una nota dell’Associazione culturale Ankon nostra – Saranno aiutati anche altri volontari di altre organizzatori, tutti ma solo con un cartellino con il proprio nome per creare un clima di amicizia. Anche gli ospiti avranno il cartellino con il loro nome. Questa cena vuole essere qualcosa di più rispetto ad un pasto perché cibo ed aiuti materiali questi ragazzi li trovano già grazie al preziosissimo impegno di Caritas e dei volontari delle altre associazioni. La Cena della Vigilia vuole offrire a questi giovani che hanno percorso migliaia di chilometri a piedi attraverso luoghi impervi un luogo bello ed accogliente dove sedersi, dove stare caldi, dove mangiare, dove essere serviti come gli altri clienti. Una pausa di dignità, di calore umano, di sentirsi amati, accettati, protetti, come figli nostri».

Una cena “calda” e poi, nella notte di Natale, per molti italiani ricca di affetto, «ognuno tornerà nelle proprie vite, i volontari alle proprie case o alla Messa di mezzanotte, quei ragazzi invece se ne torneranno mesti ai loro giacigli di fortuna, davvero “al freddo e al gelo” come avvenne già 2000 anni fa. – prosegue il comunicato – Ma nel loro cuore avranno almeno goduto di un rispetto ad essi negato.. Forse anche noi ci addormenteremo con le lacrime agli occhi.. Ci auguriamo che le istituzioni possano sbloccare questa triste situazione, trovare un canale urgente per sistemare queste persone, al di là dello status che ad essi toccherà». «Ho sentito nel cuore fare un gesto così semplice come quello di abbracciare chi è in difficoltà e solo e sono molto contento che Egidio abbia aderito a questa iniziativa offrendo la cena, così come successivamente Patrizia a collaborare – conclude Daniele Ballanti, presidente di Ankon nostra – in fin dei conti tutti noi, chi più chi meno, coltiviamo la speranza che i miracoli possano davvero compiersi».

 

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