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Insulti razzisti a una giocatrice:
«Bestia, sei scura»
Bufera nel calcio femminile

VERGOGNA - E' accaduto al campo sportivo di Altavilla Vicentina mentre si giocava la partita di serie C tra Vicenza e Jesina. Presa di mira dal settore ospiti l'attaccante di origine nigeriana Rafiat Folakemi. Ferma condanna dal mondo sportivo. La presidente della società veneta, Erika Maran: «Autodenunciatevi. Sarebbe il gol più bello». Il sindaco di Jesi, Lorenzo Fiordelmondo: «Sdegno mio personale e di tutta la comunità verso le gravi frasi a sfondo razzista»

L’attaccante vicentina Rafiat Folakemi Sule

 

Insulti razzisti quelli urlati dagli spalti degli ospiti durante la partita di serie C tra Vicenza Calcio Femminile e Jesina Femminile, che si è giocata al campo sportivo di Tavernelle Altavilla Vicentina.
Insulti, lanciati nei confronti dell’attaccante vicentina, di origine nigeriana, Rafiat Folakemi Sule dopo che era stata espulsa dall’arbitro a seguito di una reazione nei confronti di un’atleta jesina. Frasi che sono state ben scandite: «Bestia, sei scura» e condannate da tutti.
La presidente del Vicenza Calcio, Erika Maran, in un video postato sul proprio profilo Facebook, ha aggiunto «Se avete coraggio, autodenunciatevi. Sarebbe il gol più bello».

Erika Maran

Ma quello che fa «ancora più male e che mi fa tremare la voce – aggiunge la presidente –, è proprio che sia una donna, che dice a un’altra donna: “Bestia”. Siamo nel gennaio 2023, e ancora stiamo parlando di queste situazioni. Gravissima anche l’altra offesa, detta da un uomo: “Sei scura”».

Solidarietà è arrivata immediatamente anche dal mondo sportivo. «La società Lr Vicenza esprime piena solidarietà – scrive – alla calciatrice Rafiat Folakemi Sule, vittima di insulti razzisti, nel corso della partita di serie C tra Vicenza Calcio Femminile e Jesina Femminile. Il club condanna fermamente l’episodio e auspica che i responsabili di tale gesto possano venire identificati e allontanati dalle manifestazioni sportive. Tali episodi, infatti, non possono essere tollerati nella vita e nello sport. Tutta la famiglia biancorossa – conclude – abbraccia Rafi che indossa con orgoglio la maglia della nostra città».

Stessa cosa dalla società Jesina Calcio Femminile che «unitamente a tutti i propri tesserati intende prendere le distanze nella maniera più assoluta e decisa da quanto verificatosi nel corso della partita ed in particolare dalle frasi deplorevoli che sarebbero state proferite nei confronti di una giocatrice del Vicenza da soggetti non facenti parte della nostra società e quanto mai lontani dai nostri valori morali. Esprimiamo quindi la nostra più totale solidarietà – aggiungono – e vicinanza alla vostra giocatrice nella speranza che simili episodi non si verifichino più in futuro».

Il sindaco Lorenzo Fiordelmondo (Archivio)

Anche il primo cittadino di Jesi, Lorenzo Fiordelmondo ha espresso «lo sdegno mio personale e di tutta la comunità di Jesi verso le gravi frasi a sfondo razzista pronunciate, nel corso di una partita di calcio femminile tra il Vicenza e la Jesina, contro una giocatrice di colore della squadra veneta».
Fiordelmondo ha chiamato il presidente della Jesina calcio femminile condividendo la censura totale contro qualsiasi comportamento che lede la dignità umana a causa del colore della pelle.

«I protagonisti di questo odioso comportamento non sono di Jesi – ha continuato il primo cittadino – purtuttavia la loro azione, per la inevitabile evidenza a livello nazionale, rischia di creare una pessima immagine per la nostra città che, viceversa, per storia, cultura e tradizione, si è sempre distinta per inclusione e solidarietà. Che sia questa spiacevolissima vicenda di monito per riflettere seriamente sui valori dello sport, della convivenza civile e del rispetto di qualunque persona. Alla giovane calciatrice vittima delle offese – ha detto – la nostra forte vicinanza».

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