facebook rss

Centro Nemo nel nome di Frullini:
«Dall’emozione del primo paziente,
ai 337 accolti in un anno di attività»

ANCONA - Oggi pomeriggio all’ospedale di Torrette la cerimonia di scoprimento della targa d'intitolazione alla presenza dei genitori del compianto presidente della 'Fondazione Paladini' che più di tutti ha voluto l'istituzione della struttura clinica per il trattamento delle malattie neuromuscolari. Sono state 1.436 le prestazioni ambulatoriali già erogate e 151 i ricoveri registrati anche in day hospital

L’assessore regionale Filippo Saltamatini e il presidente della Fondazione Paladini, Alberto Fontana, oggi alla cerimonia di intitolazione del Centro Nemo di Ancona

 

di Francesca Pasquali

 Non hanno mai lasciato uno la mano dell’altra Gabriella Gatti e Mario Frullini. Solo quando il telo blu è stato tolto, la mamma di Roberto Frullini si è staccata dal marito per accarezzare la targa con il nome del figlio morto a 56 anni lo scorso 11 dicembre. Quella che intitola il centro clinico “Nemo” all’uomo che, forse più di tutti, ha contribuito a realizzarlo. A un anno dall’inaugurazione del servizio per il trattamento delle malattie neuromuscolari, oggi pomeriggio, al quinto piano dell’ospedale di Torrette, si è tenuta la cerimonia, aperta con un video di immagini di Frullini.

«Probabilmente, l’emozione più forte è stata l’accoglienza del primo paziente», dice l’uomo in un passaggio. Da quel giorno, finora, sono stati 337 i pazienti presi in carico dal centro che ha erogato più di 1.400 prestazioni ambulatoriali. Insieme, ricoveri e day hospital, sono stati 151. Oltre a quelle marchigiane, il centro assiste 87 famiglie da fuori regione. «A conferma della bontà del progetto», ha spiegato Alberto Fontana, presidente della Fondazione Serena, che gestisce il centro clinico con sedi a Milano, Arenzano, Roma, Napoli, Brescia, Trento e, dal marzo scorso, Ancona. «Mi ha colpito – ha aggiunto – l’entusiasmo di questa giornata in ricordo di Roberto, una risorsa per tutti noi molto importante che, con tenacia, insieme alle istituzioni, ha voluto fortemente questo centro».

I genitori di Frullini non si sono persi una parola. Gli occhi velati di lacrime, mentre i ricordi del figlio sgorgavano dalle bocche di chi l’ha conosciuto. Quel figlio che hanno accudito per tutta la vita, da quando, ad appena tre anni, scoprì di avere la distrofia muscolare. «A nove anni non camminava più. Mi sono sempre presa cura di lui. Sono contenta che venga ricordato, ma lui non c’è più», ha detto la mamma. Il padre ha aggiunto che Frullini aveva sempre creduto nella ricerca, «donando il sangue già a dodici anni». Quella ricerca che, ha spiegato Fontana, ha permesso al centro di «iniziare a somministrare farmaci innovativi, gli ultimi per la Sla, che possono dare una risposta, purtroppo, per un numero ancora limitato di malati».

Tanti ricordi, si diceva. Tra questi, quelli del preside della facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Politecnica delle Marche, Mauro Silvestrini, che di Frullini ha ricordato «la capacità di esprimere serenità». «Ci parlavi e vedevi le difficoltà fisiche, ma percepivi forza, serenità e contentezza di mettersi al servizio degli altri. Quello che in ambito sanitario dovrebbe essere sempre presente: cercare qualcosa di positivo anche nella malattia».

A Carlo Amedeo è rimasto impresso il giorno dell’inaugurazione di “Nemo” a Torrette. «Io e Roberto eravamo rimasti in una saletta. Gli ho chiesto se fosse contento e con il suo fare poco ciarliero mi ha risposto “sì”. E ha fatto un sorriso difficile da strappare. Questa espressione mi è rimasta dentro», ha detto il presidente della fondazione “Dr. Dante Paladini”, forza motrice del centro clinico.

«Ho conosciuto Roberto a inizio mandato. In videoconferenza, gli chiesi che cosa avremmo potuto fare. Rispose: “Dobbiamo tutelare la nostra dignità umana”. È stata un’esperienza che mi ha cambiato la vita», il ricordo dell’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini, che ha annunciato «l’intenzione di garantire a Torrette le risorse e la forza per il primo presidio ospedaliero italiano, senza nascondere che ci sono lacune che vanno corrette». «Aveva le idee chiare. Una determinazione fuori dal comune. Ci ha trasmesso fiducia nel realizzare questo progetto», le parole del direttore generale di Torrette, Armando Gozzini. Tra i ricordi, anche quello di un caro amico di Frullini: lo chef stellato Mauro Uliassi. «Mi ha dato – ha detto – una dimensione di quello che è la vita. Pensavo: “se ci riesce Roberto a vivere in modo straordinario, io sarei un deficiente a non farlo”. Era un esempio di vitalità ed entusiasmo».

 

Mauro Uliassi abbraccia i genitori di Frullini

I genitori di Roberto Frullini

 

Addio a Roberto Frullini, paladino delle battaglie di chi lotta contro le malattie degenerative muscolari

‘Uliassi Gala Dinner’: raccolti 15mila euro per la Fondazione Paladini

Achille Lauro visita anche il Centro NeMo: «Ci ha fatto un dono grande»

Il Centro NeMo è realtà, Saltamartini: «Giornata storica per le Marche» (Foto)

‘Tutto di me’, le poesie di Francesco Venturi affascinano Achille Lauro

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X