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Recupero chiesa di San Filippo:
il Comune firma l’accordo quadro
con Prefettura e Soprintendenza

OSIMO - Il Ministero come soggetto attuatore seguirà tutta la procedura progettuale e di appalto, l’ente locale sarà chiamato a redigere il documento di indirizzo alla progettazione. Il sindaco Pugnaloni: «L’obiettivo è di riaprire dopo 10 anni l’immobile risalente al ‘700 come polo espositivo»

La chiesa di San Filippo Neri che si affaccia sui giardini storici di Piazza Nuova

 

Il Comune di Osimo ha stipulato un accordo quadro con la Prefettura di Ancona, la Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio di Ancona e il Ministero dell’Interno per far tornare a vivere, dopo oltre 10 anni, la ex chiesa di San Filippo Neri alle porte dei bellissimi giardini di piazza Nuova.«Il prefetto, che ringrazio sentitamente, aveva avanzato una proposta lo scorso anno e siamo riusciti a concretizzarla grazie ai fondi del Pnrr e alla sensibilità del Ministero dell’Interno che gestisce il Fondo Edifici di Culto, proprietario dello stabile in degrado e inagibile. – conferma in una nota il sindaco Simone Pugnaloni – Le risorse disponibili ammontano a 1.500.000 euro, tutte da fondi europei, e permetteranno una ristrutturazione profonda di San Filippo. Nello specifico: restauro e consolidamento dei solai di copertura e di piano, delle superfici voltate, del campanile e degli ambienti direttamente collegati alla chiesa, realizzazione di interventi mirati al miglioramento sismico, restauro degli apparati decorativi fissi e mobili, rifacimento del vespaio interno e restauro della pavimentazione, sistema non invasivo per l’eliminazione dell’umidità di risalita, restauro dei paramenti esterni, degli infissi o opere di finitura».

Il Ministero come soggetto attuatore seguirà tutta la procedura progettuale e di appalto con la Soprintendenza e la Prefettura come organi supervisori dei lavori e del rispetto dell’Accordo Quadro.«Il Comune da parte sua sarà chiamato a redigere il documento di indirizzo alla progettazione, ad aggiornare il Ministero sullo stato di avanzamento dei lavori, a fornire il personale per garantire la successiva gestione dell’immobile. L’obiettivo è di riaprire la chiesa risalente al ‘700 come polo espositivo, che peraltro era stata la sua ultima funzione» conclude Pugnaloni.

 

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