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Sempre più truffe ai danni degli anziani:
i consigli della questura di Ancona
per evitarle

RAGGIRI - Dal finto abbraccio in strada alla telefonata a casa di un fantomatico avvocato. Sono tante le modalità con le quali i malintenzionati cercano di mettere a segno i colpi

Il questore Cesare Capocasa

Continuano le segnalazioni alle Forze di Polizia riguardanti le truffe agli anziani e le modalità sono ricorrenti: abbracci per strada fingendo di conoscere la vittima riuscendo poi a rubare gioielli, portafogli o altro che si ha con sé di prezioso in quel momento.
Oppure, ecco le telefonate spacciandosi per avvocati o appartenenti alle Forze dell’Ordine, per ottenere bonifici o farsi consegnare contanti o preziosi. Visite a casa millantando di essere la domestica dei vicini, con la scusa di dover raccogliere oggetti caduti su balconi, terrazzi o giardini, dal piano superiore.

Queste, sono solo alcune delle modalità messe in atto per approfittarsi di persone anziane e carpirne la buona fede.
La Polizia di Stato, da sempre accanto alle fasce deboli, invita i cittadini a parlare con i propri anziani, familiari, vicini di casa, per metterli in guardia da possibili raggiri. Bastano pochi consigli per aiutare a difendersi.
Con l’avvicinarsi del periodo estivo, il pericolo di truffe ai loro danni è maggiore a causa del parziale svuotamento delle città.
Le persone della cosiddetta ‘Terza età, sono quelle che rimangono più sole. «Ricordiamoci di loro e magari cerchiamo di dedicargli qualche ora del nostro tempo per accompagnarli nelle commissioni, come fare la spesa o ritirare la pensione La questura di Ancona – rende noto la polizia -, nell’ottica di contrastare le più comuni modalità di approccio truffaldino nei riguardi degli anziani, con la collaborazione della Confartigianato, ha ideato una brochure particolarmente intuitiva, con richiami in dialetto, volta a destare l’attenzione del lettore su alcune situazioni che possono favorire il raggiro e quindi esporre la vittima al reato, minorandone la difesa “Non aprire la porta…”, “Non dare confidenza per strada…”, “ Non fornire informazioni personali al telefono…”, sono alcuni degli avvertimenti formulati, per tutelare i nostri anziani, patrimonio della collettività – aggiunge – per rinnovare l’attenzione dei nostri nonni sui pericoli che possono incrociare, anche nello svolgimento di banali commissioni quotidiane o mentre sono in casa».

Il questore Cesare Capocasa: «Gli anziani sono la nostra memoria storica e le nostre radici. E’ compito di ciascuno di noi difenderli cercando di contrastare quelle condotte che mettono a rischio la loro incolumità e serenità».

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