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Cas e accoglienza migranti:
7 indagati per truffa ai danni dello Stato,
sequestrati 5 immobili

ANCONA - L’indagine della Squadra Mobile ha fatto scoprire che vertici e alcuni dipendenti di una cooperativa attestavano la falsa presenza di stranieri nei Centri di Accoglienza dorici gestiti dalla stessa onlus, inducendo così in errore i funzionari della Prefettura ed ottenendo l’indebito pagamento per ciascun ospite di 29,52 al giorno. Emesse tre misure cautelari personali dell’interdizione temporanea per dieci mesi dal contrattare con la pubblica amministrazione

(foto d’archivio)

 

 

Truffa aggravata ai danni dello Stato è l’ipotesi di reato formulata per sette persone, vertici e dipendenti di una cooperativa che attestava falsamente la presenza di migranti nei Cas per intascare dalla Prefettura il corrispettivo collegato all’accoglienza dei singoli ospiti stranieri. A conclusione di un’attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona, personale della Polizia di Stato di Ancona mercoledì 7 giugno, ha eseguito l’ordinanza di applicazione di  3 misure cautelari personali dell’interdizione temporanea di contrattare con la pubblica amministrazione per la durata di 10 mesi a carico di tre dei sette indagati in ordine ai reati di truffa aggravata in danno dello Stato, commessa in concorso e, contestualmente, è stata eseguita la misura cautelare reale del sequestro preventivo di 5 immobili ubicati ad Ancona, adibiti a centri Cas, nonché i relativi beni mobili in essi contenuti.

L’indagine, avviata nel 2021, aveva visto coinvolti sia i vertici che di alcuni dipendenti di una cooperativa onlus che si occupa prevalentemente dell’accoglienza dei migranti nell’ambito di contratti di appalto e convenzioni stipulate con diverse Prefetture, tra le quali quella di Ancona, svolgendo quindi la propria attività nei territori delle Prefetture interessate. L’attività investigativa ha fatto emergere che il rappresentante legale e presidente del Consiglio di Amministrazione della società, in concorso con il vice presidente del Consiglio di Amministrazione e consigliere, insieme ad altri cinque dipendenti indagati nella stessa vicenda giudiziaria, con artifizi e raggiri consistiti nella falsa attestazione in appositi registri della presenza degli ospiti stranieri presso i Centri di Accoglienza di Ancona gestiti dalla predetta società cooperativa, inducevano in errore i funzionari della Prefettura di Ancona, così ottenendo l’indebito pagamento da parte dell’ente della somma pari ad euro 29,52 al giorno per ogni ospite segnalato come falsamente presente.

I controlli della Prefettura e le perquisizioni eseguite dalla Squadra Mobile su delega della Procura della Repubblica di Ancona presso le sedi della cooperativa, permettevano di rinvenire e sequestrare numeroso materiale probatorio che andava a suffragare quanto già emerso nelle precedenti fasi dell’indagine. All’esito di quanto emerso, il giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Ancona, accogliendo quanto richiesto dalla Procura della Repubblica procedente, emetteva ordinanza di applicazione delle misure cautelari personali e reali. Nelle prime ore della mattinata di mercoledì scorso, personale della Squadra Mobile di Ancona, ha raggiunto le residenze di tre dei sette indagati ai quali è stato notificato il dispositivo del Gip. Nel contempo, sono state avviate e concluse le procedure del sequestro di 5 immobili adibiti a Cas per l’accoglienza di migranti, sequestro che ha visto coinvolti anche i beni mobili contenuti.

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