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L’Ast 2 presenta il piano aziendale,
previsti 80milioni di investimenti,
nella provincia di Ancona

LA MAGGIOR PARTE dei soldi arrivano dai fondi Pnrr. L'obiettivo dichiarato dalle autorità regionali è quello di avere una sanità sempre più di prossimità

Da sinistra Giovanni Stroppa, Aldo Salvi, Francesco Acquaroli e Filippo Saltamartini

di Antonio Bomba (Foto di Giusy Marinelli)

Questa mattina a Palazzo Raffaello è stato svelato il piano dell’Ast 2. L’azienda sanitaria territoriale ha previsto 80milioni euro circa di investimenti con l’obiettivo di avvicinarsi sempre più ai cittadini nel territorio e fornire loro servizi sempre più puntuali.

Sono intervenuti il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, il sottosegretario alla sanità Aldo Salvi e il direttore generale dell’Ast 2 Giovanni Stroppa.

E proprio quest’ultimo ha recitato il ruolo del leone spiegando in una maniera quantomai estensiva, dato per dato e punto per punto, come l’Ast della nostra provincia si sta riorganizzando per essere sempre più efficace ed efficiente.

Anzitutto Stroppa ha ricordato a tutti che l’Ast principalmente svolge la funzione di gestione liquidatoria dell’ex Asur. Di quest’ultima gestisce inoltre tutti i contratti condivisi e stipulati e inoltre svolge la funzione di soggetto aggregatore avvalso e di centrale di acquisti in coordinamento per Ars e Suam.

Sotto il profilo strettamente sanitario l’Ast 2 nel 2023 ha erogato ben 1.022.000 prestazioni attraverso i suoi 4 distretti sanitari, 4 case della salute, 1 presidio ospedaliero unico composto da 4 stabilimenti, 107 strutture a gestione diretta e 160 strutture convenzionate. L’offerta include anche Inrca, Aoum, 4 case di cura private e 1 istituto specializzato nella riabilitazione. I ricoveri, rispetto al 2022, sono aumentati del 3%. La cosiddetta macchina funziona grazie a 4.266 dipendenti, di cui meno dell’8% è composto dal personale amministrativo. Un dato ben al di sotto delle medie del settore. Infine il 71,5% di chi lavora in ambito sanitario è donna.

Stroppa ha gettato un occhio anche alle nuove strutture e a quelle che verranno ampliate o riqualificate. Attraverso il Pnnr sono infatti in arrivo nella nostra provincia 9 case di comunità, 3 ospedali di comunità e 5 Cot per una cifra pari a 28.064.388 euro. Sempre grazie ai fondi del Next Generation Eu, verranno migliorati i percorsi di pronto soccorso di Jesi e Senigallia. Gli stessi ospedali vedranno riqualificare i posti letto del reparto di semi intensiva per una spesa totale di 4.079.728,93 euro. Infine la palazzina per le emergenze sanitarie di Fabriano verrà finanziata per 21.245.000 euro con i fondi del terremoto e quella di Senigallia per 20.025.122 sempre con i fondi Pnrr per un complessivo finale di 80milioni di euro tra tutto, comprese diverse spese qui non elencate.

«Siamo diventati a tutti gli effetti – ha spiegato il Dg Stroppa – un’azienda e come tale dobbiamo agire. Pertanto il controllo di gestione sarà sempre fondamentale». Ogni tipo di ristrutturazione, riorganizzazione e contenimento dei costi, sempre per il direttore generale «è merito della squadra che mi hanno permesso di creare senza alcuna ingerenza esterna. Alcuni dei miei collaboratori lavoreranno direttamente sul territorio» ma allo stesso tempo «la collaborazione con il gruppo di lavoro del dottor Salvi sarà indispensabile».

Un occhio particolare verrà posto «sul clima aziendale e la formazione del personale. Formazione e digitalizzazione saranno infatti fondamentali, così come uno stretto e continuo controllo sulla farmaceutica». Non tutto potrà essere pronto subito, tanto che per «alcuni traguardi sono raggiungibili tra 2 anni».

Il primo a intervenire era stato tuttavia il governatore Acquaroli che con poche parole aveva spiegato come «fosse importante comunicare questo processo che porterà a rinnovamenti e migliorie di ogni tipo e che è un patrimonio comune».

Saltamartini ha invece ricordato come, secondo lui e la giunta regionale «questo percorso intrapreso ci porterà a garantire i servizi fondamentali per i cittadini nella provincia di Ancona». Un accenno alle risorse disponibili ricordando come «dal 2011 i governi nazionali che si sono susseguiti hanno ‘potato’ 45miliardi destinati alla sanità. Quello attuale ne ha invece aggiunti 3». Un occhio alle criticità difficilmente risolvibili in tempi brevi: «La nota carenza di medici e infermieri è figlia di quanto è stato deciso oltre 10 anni fa. È stato inserito il numero chiuso a medicina. E poi 25mila medici laureatisi in Italia lavorano all’estero. Dal canto nostro abbiamo aumentato le borse di specializzazione in medicina generale ma questo spesso sono addirittura andate deserte». Sul tema ancora una nota: «Abbiamo 24 distinte professioni sanitarie. In Germania sono 8. Ciò non permette ai medici di poter svolgere più funzioni». E sui pronti soccorsi: «Sappiamo tutti che sono intasati da troppi codici bianchi e verdi e per questo motivo abbiamo rafforzato i laboratori funzionali aggregati».

Per l’assessore alla sanità però non tutto è nero. Anzi, indici e classifiche direbbero l’esatto contrario: «Voglio ricordare che la Regione Marche è tra le prime 5 in Italia come sanità e Torrette che risulta come primo ospedale. Pertanto sostenere che non va bene nulla e che va tutto male non è vero».

Il dottor Salvi ha esordito spiegando come secondo lui «Lo scollamento tra ambito sanitario e cittadini è dovuto ad alcune posizioni di stampa e a certi personaggi. Tocca a noi ora ricucire questo rapporto. Anche perché – sottolinea – il servizio sarà sempre più territoriale. Non dimentichiamoci poi che abbiamo anche istituito un coordinamento con le 3 aziende sanitarie anconetane. Abbiamo creduto molto a questa cosa – è la sua conclusione – e sono certo che porterà a risultati importanti».

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