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Sala Gialla, numero legale e Regio Decreto,
il garante regionale: «Ho ricevuto l’istanza
per il commissario ad acta ma è già superata»

OSIMO – Le surroghe dei consiglieri dimissionari sono state effettuate in Consiglio comunale venerdì scorso e, spiega l’avvocato Giancarlo Giulianelli, «per legge non si può più dar luogo alla richiesta per la nomina». L’opposizione di centrosinistra ieri ha depositato l’esposto al prefetto, pronti anche quello per la Procura e il ricorso al Tar Marche con la richiesta della sospensiva cautelare per evitare che si reiteri l’applicazione della legge del 1915. La preoccupazione del Partito Democratico delle Marche e della Federazione di Ancona

La Sala Gialla semivuota, anche venerdì scorso

 

Numero legale nella Sala Gialla e applicazione di un articolo del Regio Decreto del 1915 per surrogare i consiglieri dimissionari: è stato inviato ieri l‘esposto al prefetto firmato dai consiglieri d’opposizione di centro sinistra per segnalare l’illegittimità che inficerebbe la seduta consiliare di venerdì scorso. Sono pronti un secondo esposto alla Procura della Repubblica e  il ricorso al Tar Marche con richiesta di istanza cautelare sospensiva per evitare che, in assenza del quorum di 13 presenze richiesto per il Consiglio comunale di Osimo e nella possibilità che continuino a disertare l’aula i consiglieri latiniani di maggioranza e i 9 di minoranza, ogni volta si applichi l’articolo 127 del Regio Decreto aggiornando ‘in seconda convocazione’ la seduta da avviare solo con 4 rappresentanti consiliari seduti nell’emiciclo.

Giancarlo Giulianelli

Gli eventi, venerdì scorso si sono svolti così velocemente da superare anche la concreta richiesta, formalizzata al Garante regionale per i diritti alla Persona, di nominare un commissario ad acta. A confermarlo è lo stesso avvocato Giancarlo Giulianelli. «Avevo letto sui media che si stava valutando questa ipotesi e in effetti venerdì ho ricevuto l’istanza firmata dai consiglieri comunali di Osimo che dovevano subentrare in Consiglio comunale. Gli eventi però mi hanno sorpassato. – spiega a telefono il Garante dei diritti alla Persona  della Regione Marche – La questione andava risolta celermente ma non ho fatto in tempo neanche ad istruire quella istanza. Ho letto che surroghe sono state fatte nel pomeriggio di quello stesso giorno e quindi la richiesta è già stata superata, per legge non si può procedere, dar luogo». Le opposizioni di centrosinistra avevano espresso dubbi anche sulla possibilità di percorrere la strada del commisssario ad acta perché l’articolo 136 del Tuel che non si applica più, come anche la giurisprudenza più recente confermerebbe.

Giorgio Magi

Dai banchi di maggioranza Giorgio Magi, capogruppo di FdI, unico partito che sostiene la maggioranza civica del sindaco Francesco Pirani, invece punta il dito contro i consiglieri di opposizione che per 3 volte, prendendo atto che Dino Latini e gli altri consiglieri del gruppo ‘Liste civiche-Su la Testa’ erano assenti, hanno evitato di partecipare ai lavori consiliari per sottolineare che è la maggioranza a dover garantire il numero legale. Il centro sinistra l’ha già dimostrato nel 2014 con il sindaco Simone Pugnaloni (Pd). Quell’anno per almeno mesi Dino Latini ed i suoi 6 colleghi di gruppo, al tempo in minoranza, non sono entrati nella Sala Gialla, la maggioranza consiliare a 16 ha comunque deliberato pur senza contraddittorio del gruppo più ampio d’opposizione e alla fine i 7 erano stati richiamati dal prefetto. «La sinistra – sostiene Magi- seguita a dire che l’Amministrazione non è supportata da una maggioranza: anziché continuare a fare giochetti nell’anticamera del Consiglio per poi dare sfoggio di isteria su giornali e social, venga a dimostrare quanto sostiene in Consiglio dove è stata chiamata dalla cittadinanza ad assumersi le proprie responsabilità».

I componenti il direttivo della Federazione Pd Ancona

Pur seguendo a distanza i fatti, il Partito Democratico delle Marche e la Federazione di Ancona stamattina hanno espresso una grande preoccupazione per la grave situazione politica venutasi a creare ad Osimo, «dove il sindaco espressione delle destre continua a governare nonostante abbia perso la maggioranza in Consiglio comunale. Un’amministrazione che, incapace di garantire il rispetto delle regole democratiche, sta mantenendo la città in un immobilismo totale, a scapito dei cittadini. Nell’ultima seduta consiliare, nonostante la presenza di soli 9 consiglieri, ben al di sotto del quorum legale di 13, la seduta è stata avviata con l’escamotage di un richiamo ad un taumaturgico Regio decreto del 1915. Una norma a dir poco superata e totalmente inadeguata a giustificare un simile comportamento. – evidenzia nella sua nota il Pd Marche – Questo arrabattarsi è stato definito dal PD locale, un vero e proprio atto di arroganza istituzionale: “Una chiara dimostrazione della disperazione della maggioranza che cerca di restare al potere ad ogni costo, anche violando le regole democratiche”. Il gruppo del Pd Osimo ha già avviato le azioni del caso presso gli organi competenti per chiedere l’annullamento degli atti adottati durante questa seduta: “Un colpo di mano davvero inspiegabile supportato dal segretario comunale, dal presidente del Consiglio comunale e dal sindaco Pirani”».

la segretario regionale del Pd, Chantal Bomprezzi

La segretaria del Pd Marche, Chantal Bomprezzi ed il Segretario Provinciale di Ancona, Thomas Braconi, commentano la vicenda sottolineando tutta la gravità della situazione. «I cittadini di Osimo sono ostaggio di un sindaco che si rifiuta di prendere atto della realtà; non ha più la maggioranza in Consiglio eppure continua a rimanere ancorato alla sua poltrona. L’unica preoccupazione di questa amministrazione è mantenere il controllo del potere, senza occuparsi delle vere esigenze della città. È un comportamento inaccettabile che sta paralizzando Osimo e impedisce qualsiasi decisione in favore della comunità». Il Partito Democratico Marche pertanto si impegna a sostenere «ogni iniziativa democratica in favore della cittadinanza osimana e invita il sindaco a prendere atto della situazione e a compiere un passo indietro, nell’interesse della collettività» conclude il comunicato. Sono stati informati anche diversi parlamentari del Partito Democratico e chissà se il caso Osimo finirà all’attenzione del Parlamento.

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