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Agrivoltaico, Legambiente: «La transizione
energetica va fatta e presto
con impianti come quello di Chiaravalle»

IL PROGETTO è stato al centro del dibattito di un'assemblea pubblica e  Marco Ciarulli presidente regionale dell'associazione ambientalista  spiega come sia «molto importante capire che nelle Marche non esistono ancora progetti come quello chiaravallese, dove si coltiva la terra e si produce energia pulita allo stesso tempo. Sono fondamentali per dare una svolta alla nostra transizione energetica regionale, ferma al palo da anni»

Marco Ciarulli

 

Legambiente interviene sul progetto di agrivoltaico presentato sul territorio di Chiaravalle, oggetto di una recente assemblea pubblica e che tiene dibattito anche tra la politica locale e regionale. «Il progetto che abbiamo ascoltato durante l’assemblea pubblica è un vero progetto di agrivoltaico – dichara Marco Ciarulli presidente di Legambiente Marche – ed è molto importante capire che nelle Marche non esistono ancora progetti come questo, dove si coltiva la terra e si produce energia pulita allo stesso tempo. Progetti come questo sono fondamentali per dare una svolta alla nostra transizione energetica regonale, ferma al palo da anni». L’associazione sottolinea come la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili sia l’unica strategia di breve e lungo termine per uscire dalla morsa dalla schiavitù delle fonti fossili e frenare la crisi climatica in corso.

«Non dimentichiamoci che contrastare questi impianti, non significa tutelare l’ambiente, bensì alimentare la nostra attuale insostenibilità sul fronte energetico. Ad oggi siamo dipendenti dalle fonti fossili che ci producono buona parte dell’energia di tutti i giorni, dalle abitazioni alle attività produttive – prosegue Ciarulli – Ci costano un occhio della testa, alimentano la crisi climatica e ci costringono a stringere alleanze con Paesi che hanno un’etica discutibile. Inoltre da quest anno cambierà il sistema di calcolo del costo dell’energia elettrica, diventando zonale. Più i territori avranno impianti da fonti rinnovabili, meno pagheranno l’energia, realizzare i grandi impianti è una scelta strategica anche per lo sviluppo economico della nostra Regione».

Legambiente ricorda che anche la Regione Marche, che come tutte le Regioni d’Italia dovrà effettuare una transizione energetica al 2030, realizzando quasi 2,4Gw di energia, anche attraverso la realizzazione di grandi impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili diffusi in tutto il territorio. «Ci auguriamo che il dibattito sia per Chiaravalle che per gli altri progetti che verranno – conclude Ciarulli – sia il più sereno possibile. I processi partecipativi, servono a rendere i progetti migliori di come vengono presentati, correggendo le pecche ed integrandoli alle necessità dei singoli territori. Lo strumento dell’inchiesta pubblica deve avere la stessa funzione, non una funzione squisitamente di bocciatura o ostacolo. Infine è bene ricordare che nei prossimi mesi il Governo riabiliterà anche l’energia nucleare. Se rallentiamo progetti come l’agrivoltaico, oltre a favorire le lobby delle fonti fossili (quelle si vere speculatrici), riabiliteremo anche l’energia nucleare».

 

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