Beko, nella notte al Mimit
formalizzata la bozza di intesa
tra azienda e sindacati

FABRIANO – Venerdì prossimo il documento sarà sarà sottoposto in assemblea all’attenzione dei lavoratori, lunedì si torna al Ministero per la firma. Gli esuberi tra gli impiegati si attesterebbero su massimo di 193 unità, altre 64 eccedenze sarebbero conteggiate tra gli operai dello stabilimento di Melano

 

Beko, raggiunto il testo preliminare di intesa, che sarà sottoposto al vaglio dei lavoratori. «Stanotte dopo dodici ore di confronto al Mimit sulla vertenza Beko, è stata raggiunto un teso preliminare di intesa, che in questi giorni sarà portato a conoscenza delle lavoratrici e dei lavoratori nelle assemblee nei singoli stabilimenti e sopposto a referendum. In caso di approvazione da parte delle lavoratrici e dei lavoratori, l’accordo sarà siglato la prossima settimana, probabilmente lunedì 14 aprile, presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy». A comunicarlo sono le segreteria nazionali di Fim, Fiom, Uilm, Uglm.

Beko non ha fatto passi indietro sugli esuberi negli stabilimento marchigiani. Nell’accordo sarebbe previsto anche l’utilizzo del contratto di solidarietà dal momento della sottoscrizione al 31 dicembre 2027. Ci saranno anche percorsi di pre-pensionamenti per un massimo di quattro anni. A Fabriano gli esuberi si attesterebbero fino a un numero massimo di 193 unità tra staff, impiegati, quadri, dirigenti e il centro Sviluppo e Ricerca, e sarebbero gestiti con gli strumenti delle uscite incentivate e contratti di solidarietà. Altri 64 esuberi andrebbero annoverati tra gli operai dello stabilimento di Melano di Fabriano che resta il polo di produzione dei piani cottura per tutta la regione Emea e per il quale sono previsti nei prossimi tre anni oltre 60 milioni di euro di investimenti. Fim, Fiom, Uilm e Uglm incontreranno venerdì prossimo, 11 aprile, i lavoratori di Fabriano per illustrare l’accordo.  Per Comunanza, nell’Ascolano, gli esuberi individuati sarebbero fino a un massimo di 80 lavoratori. Il sito non sarà più dimesso a fine anno, ma diventerà sede di produzione di un nuovo prodotto di lavasciuga di alta gamma.

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