«Astea ed Ecofon vanno
difese per garantire
a Osimo un ruolo centrale»

POLITICA – I coordinatori delle ‘Liste civiche da sempre’ Monica Bordoni e Tommaso Agostinelli invitano l’Amministrazione comunale ad attivarsi per tutelare il settore igiene urbana

La sede di Astea spa Osimo

 

«Da anni denunciamo con chiarezza e determinazione il pericolo di un’esclusione di Astea S.p.A. e di Ecofon dalla gestione consortile dei rifiuti nella provincia di Ancona. Un rischio che, fino a poco tempo fa, sembrava solo una minaccia futura, ma che oggi, purtroppo, si presenta come una possibilità concreta e imminente. Le scelte compiute da molti, spesso senza un reale confronto con il territorio e senza una visione strategica a tutela delle realtà locali, hanno portato la nostra città sull’orlo di una marginalizzazione in uno dei settori più rilevanti per la qualità della vita dei cittadini: quello dell’igiene urbana». A scriverlo sono i due coordinatori delle ‘Liste civiche da sempre’ Monica Bordoni e Tommaso Agostinelli.

Monica Bordoni

«Siamo consapevoli che tra la fine del 2025 e la metà del 2026 si giocherà una partita decisiva. In quel lasso di tempo verranno prese decisioni fondamentali che riguarderanno la governance del ciclo dei rifiuti, la distribuzione dei servizi e il ruolo dei singoli Comuni all’interno del nuovo assetto provinciale. – ricordano i coordinatori dei movimenti civici di Dino Latini – Per questo motivo, ribadiamo con forza la nostra posizione: Astea S.p.A. ed Ecofon devono restare protagonisti nella gestione del servizio. Non si tratta soltanto di difendere due aziende che operano sul territorio con competenza e professionalità, ma di garantire che Osimo mantenga un ruolo centrale e non subalterno nei futuri scenari».

Tommaso Agostinelli

«Chiediamo con fermezza che l’Amministrazione Comunale, il Consiglio comunale e tutti gli attori istituzionali, così come il nostro presidente del Consiglio regionale Dino Latini, si attivino, senza esitazioni, per tutelare il settore igiene urbana di Astea ed Econfon. L’obiettivo è chiaro: evitare che il nostro territorio venga esautorato e fare in modo che Osimo conti davvero nella definizione delle strategie ambientali e operative del sistema rifiuti. Non possiamo permetterci di perdere un’altra occasione. Non possiamo permetterci di restare a guardare. È il momento di agire. Ora» concludono Bordoni e Agostinelli.

 

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