Un aggiornamento sulla situazione degli stabilimenti Electrolux Group in Italia e sulle prospettive di investimento per garantire la produzione nazionale di elettrodomestici e la relativa occupazione. Con questi obiettivi si è svolto ieri pomeriggio a Palazzo Piacentini l’incontro convocato su indicazione del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Sen. Adolfo Urso, al quale hanno partecipato Electrolux Group, rappresentanti delle Regioni Emilia-Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Marche, Lombardia e le organizzazioni sindacali.
«Durante il confronto, l’amministratore delegato di Electrolux Italia, Massimiliano Ranieri, ha ribadito il ruolo centrale dell’Italia nella strategia aziendale. – fa sapere una nota del Mimit – Il gruppo, in quest’ottica, ha manifestato la volontà di presentare alle parti sociali e alle istituzioni un piano di sviluppo per le attività sul territorio nazionale che prevede progetti industriali e di Ricerca & Sviluppo in tutti gli stabilimenti e centri di ricerca presenti sul territorio – a Susegana, Porcia, Solaro, Forlì e Cerreto d’Esi – con l’obiettivo di rafforzare le capacità tecnologiche e produttive per la realizzazione di elettrodomestici innovativi e sostenibili, fabbricati in Italia».
Il Mimit, nel prendere atto di quanto comunicato dall’azienda e in attesa di avere maggiori dettagli del piano, ha espresso «la propria disponibilità a supportare Electrolux Group in un percorso di valorizzazione della propria realtà produttiva e di salvaguardia dei livelli occupazionali». Un nuovo tavolo sarà convocato appena vi saranno elementi di dettaglio utili per favorire un confronto con le rappresentanze sindacali e le istituzioni.
Le sigle sindacali chiedono comunque il tavolo di settore. C’è preoccupazione in particolare per lo stabilimento di Cerreto d’Esi, l’unico dove non è prevista per il 2025 un crescita della produzione che si attesterebbe sulle stesse quantità di cappe aspiranti da cucina dell’anno scorso e doe dallo scorso autunno si sta utilizzando il contratto di solidarietà. «La Direzione Electrolux ha illustrato la difficile situazione che sta attraversando ed ha accennato al futuro piano per l’Italia. A detta di Electrolux, la grave situazione internazionale ha influito negativamente a partire dal 2022 sulle dinamiche di mercato. In particolare in Europa il mercato degli elettrodomestici è sceso al livello di oltre dieci anni fa e il 2025 offre segnali di risalita deboli, ad essere calato è anche il prezzo medio delle apparecchiature vendute. – scrivono in un comunciato a firma congiunta le Segreterie nazionali di Fim, Fiom, Uilm – Al contempo è diventata sempre più agguerrita la concorrenza cinese. Tuttavia in Italia negli ultimi sei anni il livello di investimenti è rimasto sempre alto, in media circa 90 milioni di euro annui. In generale si è investito molto in processo e automazione. Nel 2025 i volumi sono previsti in crescita a 644 mila dai 566 mila dello scorso anno, grazie al guadagno di quote di mercato; gli investimenti si attesteranno a 72 milioni di euro. Quanto al prossimo futuro, Electrolux ha asserito che, dopo un confronto col Mimit, è stato elaborato un piano per l’Italia che prevede il mantenimento di tutti gli stabilimenti e nuovi investimenti. Tuttavia non si è andati oltre l’anno in corso, né si è entrati davvero nel merito».
A detta della Direzione aziendale, i fattori chiave da affrontare sono la necessità di efficientamento continuo delle produzioni, il supporto alla attività di R&D, il contenimento del costo della energia, la ragionevolezza dei regolamenti europei. «Come sindacato abbiamo chiesto di esplicitare il piano industriale, per cercare di addivenire a un vero e proprio rilancio soprattutto se ci sarà possibilità di supporto pubblico. Inoltre chiediamo la continuità del tavolo di settore che assuma le determinazioni necessarie a risolvere i punti deboli del sistema paese» concludono le organizzazioni sindacali.
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