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Electrolux, annunciati 373 esuberi
a livello nazionale, 13 a Cerreto d’Esi:
«Ancora nessun accordo sindacale»

CERRETO D'ESI - Oggi l'incontro a Bologna tra i vertici della multinazionale svedese e le sigle sindacali

 

Electrolux, annunciati 373 esuberi a livello nazionale ma ancora nessun accordo. Nonostante la dichiarata comune volontà di ricorrere al criterio della volontarietà per la gestione degli esuberi, non è stato ancora raggiunto l’accordo su come affrontare le 373 eccedenze dichiarate da Electrolux in Italia di cui 174 negli staff e 199 in produzione. Una situazione in evoluzione che potrebbe interessare 18 dipendenti (13 operai, 5 impiegati) anche dello stabilimento di Cerreto d’Esi che produce cappe aspiranti. Si svolto a Bologna questa mattina l’incontro tra i vertici della multinazionale svedese e le sigle sindacali. «Sulle modalità di gestione degli esuberi abbiamo raggiunto una potenziale intesa su alcuni punti, in particolare sulla esclusiva adozione del criterio della volontarietà con conseguente eliminazione della obbligatorietà dell’uscita anche per chi può agganciare la pensione, sulla eliminazione degli esuberi dichiarati a Solaro, sulla diminuzione di quelli di Forlì, sull’inserimento del part time volontario come strumento aggiuntivo di gestione degli esuberi, sull’aggiunta di percorsi di outplacement, sulla previsione di un periodo entro cui l’Azienda deve dare una risposta a candidature alle uscite, nonché sulla definizione di puntuali momenti di verifica dei volumi e delle uscite. – spiega in una nota a firma congiunta Fim, Fiom e Uilm – Restano invece delle distanze su altre questioni, come il possibile utilizzo di contratti di solidarietà con rotazione del personale anche nell’ambito del personale impiegatizio, la internalizzazione di attività, la creazione di postazioni idonee per i lavoratori con ridotte capacità lavorative e l’indisponibilità ad incrementare gli incentivi rispetto alla volta precedente».

Il tavolo di confronto di oggi, ha preceduto quello nazionale al Mimit sul comparto dell’Elettrodmestico e del ‘Bianco’ e ha anticipato quello del 4 marzo, quando le organizzazioni si ritroveranno di nuovo faccia a faccia con i vertici di Electrolux per trovare un accordo sugli esuberi (per legge ci sono 45 giorni di tempo per siglarlo). «Abbiamo chiesto di chiarire sin da ora la disponibilità a prorogare gli ammortizzatori sociali conservativi qualora alla loro data di scadenza permangano degli esuberi. – sottolineano Fim, Fiom e Uilm – In ogni caso, anche al di là della gestione concreta degli esuberi dichiarati, resta una fortissima preoccupazione sui problemi di lungo periodo del settore e della stessa Electrolux, per cui abbiamo chiesto e infine ottenuto l’intervento delle Istituzioni locali e governative. Si pone difatti un problema di sostenibilità e dunque di salvaguardia dell’industria del bianco in Italia per cui è necessario l’intervento del governo con provvedimenti che vadano a colmare il gap competitivo in termini di sistema. I prossimi appuntamenti sono il 22 febbraio col Governo sul tavolo di settore e il 4 marzo con Electrolux per proseguire la discussione sulla gestione degli esuberi. Nel frattempo, abbiamo chiesto di procedere ad incontri specifici con Rsu e Segreterie territoriali, per affrontare i problemi che si stanno accumulando negli stabilimenti. Purtroppo però Electrolux ha dichiarato che aprirà unilateralmente la procedura di licenziamento per la parte di impiegatizia, vale a dire presumibilmente per 174 persone, fermo restando comunque la sua disponibilità a proseguire la discussione sulla base del criterio della volontarietà».

Piepaolo Pullini che ha partecipato oggi all’incontro di Bologna evidenzia come sia importante «concentrarsi non solo sulla riduzione dei costi e sugli esuberi, ma anche sulla missione produttiva e sui progetti di industrializzazione. Vorremmo sapere, ad esempio, da Electrolux su quali prodotti l’azienda spingerà. A Cerreto d’Esi vengono realizzati quelli di media e alta gamma».

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