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Crisi Elettrodomestico,
a gennaio volumi ancora in flessione:
il Mimit convoca il tavolo di settore

LAVORO - Se ne parlerà a Roma il 22 febbraio. Pullini (Fiom Cgil): «Diventa ormai fondamentale che anche la Regione Marche intervenga nella discussione per la sopravvivenza dei siti marchigiani, sono a rischio centiniaia di posti di lavoro nel Fabrianese»

Pierpaolo Pullini alla recente manifestazione della Fiom Cgil davanti alla prefettura di Ancona

 

Il primo mese del 2024, gennaio, fa segnare nel settore dell’Elettrodomestico un’ulteriore contrazione della produzione e diminuzioni di fatturato che arrivano fino al 10% sullo stesso mese dell’anno precedente. «Tutte le principali aziende del Fabrianese stanno facendo ricorso a giornate di fermo per sopperire al calo di ordini, con l’utilizzo della cassaintegrazione piuttosto che delle spettanze delle lavoratrici e dei lavoratori.- fa osservare Piepaolo Pullini della Segreteria Fiom Ggil Ancona – Resta il fatto che non c’è saturazione produttiva mentre crollano le marginalità delle imprese».

Il 22 di febbraio è stato convocato il tavolo dell’Elettrodomestico al Mimit «ma sarà importantissimo iniziare una discussione di merito sulle azioni di politica industriale da mettere in campo per la sopravvivenza produttiva del settore in Italia. – rimarca Pullini – Sarà fondamentale che il Governo si confronti seriamente ed ascolti le nostre proposte, che come Fiom abbiamo consegnato al Prefetto di Ancona il 16 gennaio; diventa ormai fondamentale che anche la Regione Marche intervenga nella discussione per la sopravvivenza dei siti marchigiani, anche dentro le operazioni di vendita da parte delle grandi multinazionali, come si sta facendo in altri territori. C’è necessita di salvaguardare e sostenere la riconversione della filiera e della catena di fornitori, che comunque ruota attorno ai grandi presidi industriali, dove si sta lavorando a regime notevolmente ridotto a causa della contrazione /o spostamento del mercato».

La Fiom prende ad esempio lo stabilimento Whirlpool di Melano, a Fabriano. «Se si considerano le giornate di fermo dell’ultimo semestre del 2023 ed i primi due mesi del 2024 si potrebbe generare un esubero di un terzo della forza produttiva , nonostante non si siano perse quote, se l’attuale situazione diventasse strutturale e se non si interviene facendo “sistema” ,per cambiare le cose. Rischio che speriamo fortemente possa essere scongiurato se l’operazione di acquisizione/fusione con Arcelik sarà finalizzita e se porterà i risultati sperati: proprio per questo è fondamentale che il Pubblico intervenga nel merito della discussione, agevolando il coinvolgimento delle parti sociali e dando forza e valore alle loro proposte. Servono interventi concreti e capacità progettuale di breve e lungo periodo prima che i processi diventino irreversibili» conclude Pierpaolo Pullini.

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