Nasce “Punto d’incontro”
per una nuova stagione politica:
«Rimettiamo al centro le persone»

  ANCONA - Lo spazio culturale e politico ideato da Andrea Nobili ha scelto come base il rione Archi per confrontarsi su nuovi orizzonti anche in previsione delle prossime elezioni regionali

Un momento della conferenza di presentazione de ‘Il Punto d’incontro’

 

Nasce un nuovo spazio culturale e politico in piazza del Crocifisso, al servizio della partecipazione democratica. Giovedì 19 giugno, ore 19, con un’inaugurazione pubblica, il “Punto d’ incontro” apre ufficialmente le sue porte. La nuova sede è voluta dall’avvocato Andrea Nobili in vista delle elezioni regionali, con l’obiettivo dichiarato di promuovere una profonda discontinuità con l’attuale gestione della Regione Marche. Il Punto d’incontro, inaugurato in un crocevia di alto significato per la città, davanti al porto storico, la Mole Vanvitelliana e nel rione Archi, sarà non solo un contenitore d’incontri e iniziative, ma soprattutto un laboratorio di idee, capace di raccogliere, elaborare e tradurre in proposte concrete le istanze che provengono dalla società civile, dai territori, dai mondi dell’associazionismo, della cultura, del lavoro e della ricerca.

 

Andrea Nobili

 

«Il Punto d’incontro è un punto di partenza per ricostruire un nuovo orizzonte per le Marche», spiega l’avvocato Andrea Nobili, che precisa:« Negli ultimi anni, le politiche regionali si sono dimostrate carenti sotto molti profili: dalla sanità pubblica al welfare territoriale, dalla tutela ambientale alla gestione dei servizi educativi e culturali. In questo contesto, il Punto si propone come spazio civico e politico per rifondare un progetto di governo inclusivo, sostenibile e fondato su diritti e coesione – continua Nobili, definendo i suoi intenti – La sfida è quella di ricostruire un rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni, superando la logica delle decisioni calate dall’alto, e promuovendo un metodo partecipativo e trasparente». A partire dalle prossime settimane, il Punto d’incontro accoglierà, sempre dalle 19, dieci appuntamenti pubblici e tematici per “fare il punto” sui temi strategici della Regione. Si parlerà di sanità pubblica e politiche socio-sanitarie integrate, con attenzione al riequilibrio tra aree interne e costa, al rafforzamento dei servizi territoriali e alla riduzione delle disuguaglianze nell’accesso alle cure. Si rifletterà su tutela dell’ambiente e salute pubblica, anche in relazione all’impatto di impianti industriali e progetti invasivi, con un focus specifico sull’Area Marina Protetta del Conero, il Molo Clementino e la valorizzazione dei Parchi regionali. Un altro tema di profondo interesse sarà quello delle politiche sociali e tutela dei minori, per contrastare l’abbandono delle fasce più fragili: salute mentale giovanile, sostegno agli educatori, contrasto alle tecno-dipendenze, promozione degli affidi e rilancio della rete delle città amiche dei bambini. Si porrà l’attenzione su diritti degli animali e politiche venatorie, troppo spesso trascurati, in un’ottica di etica pubblica e responsabilità istituzionale. Ci sarà poi ampio modo di confrontarsi su lavoro, formazione e università, con uno sguardo prioritario al rapporto con i giovani e alle opportunità da costruire nei settori dell’innovazione e della cultura.

 

 

Il primo appuntamento del “Punto d’Incontro” sarà un’occasione per presentare la proposta di governo del centrosinistra, col programma per le prossime elezioni regionali sostenuto dal candidato presidente Matteo Ricci.« Sarà una proposta articolata, fondata su un’idea di Regione che torni a garantire diritti, servizi, partecipazione e sviluppo sostenibile – spiega Nobili, che conclude –  In questo orizzonte, Il Punto d’incontro è, simbolicamente e concretamente, l’inizio di una nuova stagione. Una stagione che ha l’ambizione di rimettere al centro le persone, i territori, il sapere diffuso e le buone pratiche. Non si tratta solo di cambiare un’amministrazione: si tratta di aprire un nuovo ciclo politico per le Marche, capace di visione, radicamento sociale e coraggio istituzionale».

 

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