L’Università Politecnica delle Marche registra un importante avanzamento nel prestigioso Times Higher Education World University Ranking 2026, migliorando sensibilmente il proprio posizionamento sia a livello mondiale che nazionale. A livello globale, l’Ateneo scala la classifica di oltre 150 posizioni rispetto all’edizione dello scorso anno e passa dalla 685ª posizione alla fascia 401–500. Sul piano nazionale, l’Università guadagna 13 posizioni, passando dalla 33esima alla 20esima. Il risultato più brillante è stato ottenuto nella categoria Research Quality, dove l’Ateneo si è classificato 439° al mondo, confermando l’eccellenza della produzione scientifica e l’impatto della ricerca condotta dai suoi gruppi. Questo parametro tiene conto dell’impatto delle citazioni, della forza della ricerca, dell’eccellenza scientifica e dell’influenza nella comunità accademica internazionale.
Di assoluto rilievo anche i risultati negli altri ambiti: nell’area “Industry” che premia i rapporti virtuosi con l’industria e il numero di brevetti, nell’ambito “Teaching” che valuta la qualità dell’ambiente di apprendimento, nel “Research Environment” relativamente alla reputazione e alla produttività della ricerca e nel settore dell'”International Outlook” che misura il livello di internazionalizzazione attraverso la presenza di studenti, studentesse e personale docente straniero. Nel dettaglio queste le performance per ciascun attributo valutato: Industry, posizione 453; Teaching: posizione 494; Research Environment: posizione 619; International Outlook: posizione 1559. Questi risultati riflettono l’impegno costante dell’Ateneo nel miglioramento continuo della qualità della didattica, della ricerca e della sua proiezione internazionale.
Il The Ranking 2026 ha coinvolto 2.191 università internazionali, di cui 54 italiane. L’evoluzione del numero di partecipanti negli ultimi anni mostra la crescente competitività del panorama accademico mondiale. Il ranking si basa su cinque macro-aree, ciascuna con un peso specifico: Teaching (29.5%) – qualità dell’ambiente di apprendimento; Research Quality (30%) – impatto e influenza della ricerca; Research Environment (29%) – reputazione e produttività della ricerca; International Outlook (7.5%) – internazionalizzazione dell’Ateneo; Industry (4%) – trasferimento tecnologico e brevetti. «Questo risultato – ha commentato il rettore Gian Luca Gregori – rappresenta un riconoscimento importante del lavoro svolto da tutta la nostra comunità accademica. Il significativo miglioramento nel ranking internazionale testimonia la qualità della nostra ricerca, l’attenzione alla didattica e la capacità di innovare in un contesto sempre più competitivo. Continuiamo a investire sulla conoscenza come motore di sviluppo del territorio e come ponte verso il mondo, con una visione sempre più internazionale e sostenibile».
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