
La bandiera issata nel palazzo comunale
di Nicoletta Paciarotti
Dopo le accuse del coordinamento di amicizia Italia-Palestina sulla presunta ingiunzione prefettizia che avrebbe imposto la rimozione della bandiera palestinese dal Municipio di Osimo, arriva la replica della sindaca Michela Glorio. «Non c’è stata alcuna ingiunzione prefettizia – spiega – il Consiglio comunale, approvando la mozione sulla Palestina, si era impegnato ad esporre la bandiera, e si era pensato di farlo sulla facciata principale del Comune. Prima di procedere, però, ho voluto fare un approfondimento normativo con il prefetto, che ha ricordato come un Dpr del 2000 vieti di affiggere su edifici pubblici bandiere di Stati esteri accanto a quelle italiana e dell’Unione europea».

La sindaca Glorio
Per questo motivo, precisa Glorio, «abbiamo deciso di evitare l’affissione sulla sede comunale, avvisando tempestivamente la Osimo Servizi, che stava iniziando le operazioni». La bandiera palestinese, comunque, »verrà esposta nei prossimi giorni ai Tre Archi, a Porta Vaccaro, il punto d’ingresso principale e più visibile del centro storico». Una scelta, sottolinea la sindaca, «che mantiene intatto il senso di solidarietà espresso dal Consiglio comunale, nel pieno rispetto delle norme vigenti».
Il circolo locale di Fratelli d’Italia attacca. «Anche per questo motivo non avevamo votato a favore della mozione. Un atto che conferma, ancora una volta, come il sindaco sia ormai ostaggio dell’estrema sinistra, incapace di esercitare una leadership autonoma e responsabile – e si polemicizza – quanto è costata l’affissione?» Intanto per venerdì prossimo, con la collaborazione degli esercenti, il centro si prepara ad accogliere bandiere palestinesi in occasione della presentazione dell’associazione di solidarietà attiva Sumud.
Bandiera della Palestina issata (e subito rimossa) dal Comune su ingiunzione prefettizia
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