A Fabriano l’ultimo saluto a Hekuran.
Il parroco don Antonio: «Morire per un
non senso, c’è un’emergenza educativa» (VIDEO)

OMICIDIO - Chiesa gremita per i funerali del 23enne, poi il lancio dei palloncini bianchi. Colleghi e amici in lacrime: «resta il suo sorriso, luce nelle nostre vite»

di Nicoletta Paciarotti 

Un lungo applauso, gli occhi lucidi e il silenzio composto di una città intera. La comunità di Fabriano oggi si è stretta attorno alla famiglia di Hekuran, per l’ultimo saluto al giovane di 23 anni nella Cattedrale di San Venanzio, gremita fino all’ingresso.

La famiglia

Durante l’omelia, don Antonio ha definito questa tragedia «un dolore che ci ha colpiti per un non senso», parlando con fermezza e commozione. Il parroco ha lanciato un appello forte: «Siamo dentro un’emergenza educativa. Non bastano tavoli e conferenze autoreferenziali: servono esempi, relazioni vere, comunità».

Il parroco don Antonio

Il parroco ha parlato delle radici di questo smarrimento, definendolo anche un problema educativo e morale, e ha invitato a ritrovare valori condivisi, non solo cristiani ma umani: rispetto, solidarietà, vicinanza, capacità di incontro. Ha spiegato come la vita, quando si fonda su relazioni autentiche, diventi festa, incontro e danza: ciò che rende più piena l’esistenza e ciò che Hekuran, con la sua presenza, aveva regalato a tanti.

Il feretro

Una collega dell’Hotel Riviera, visibilmente commossa, ha ricordato il ragazzo attraverso uno dei loro primi incontri lavorativi, poi la parola è passata agli amici. «È difficile accettare quello che è successo», hanno detto. «Aveva un sorriso vero, di quelli che ti scaldano il cuore. Con lui ti sentivi capito, accolto, mai giudicato».

E ancora: «Ci mancheranno le risate, le serate insieme, le confidenze, quella sua capacità di far sparire i pensieri anche nei giorni pesanti. Grazie per la tua amicizia: resterai parte di noi».

Gli amici

Al termine della celebrazione, la folla è uscita sul sagrato della Cattedrale. Decine di palloncini bianchi sono stati liberati in cielo, tra lacrime e applausi. Per il giorno dei funerali era stato proclamato lutto cittadino, con le bandiere in Municipio a mezz’asta.

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