La partenza del volo per Catania con la compagnia Volotea era prevista per le 13,30, ma dopo un’intera giornata di annunci e aggiustamenti di orario, i passeggeri diretti nella città sicula, stremati ed infuriati, sono riusciti a decollare solo dopo le 20, orario in fascia di garanzia. Un martedì nero per il Sanzio, alle prese oggi con lo sciopero nazionale di 24 ore del trasporto aereo, che nello scalo dorico si è intrecciato alla spinosa questione dei 29 esuberi previsti dal piano concordatario di Aerdorica. Se Lufthansa aveva già annunciato, in vista della mobilitazione, la cancellazione dei tre voli previsti, Volotea non ha fatto altrettanto, lasciando i suoi passeggeri in un limbo. In una comunicazione ad Enac, la compagnia low cost avrebbe garantito il volo da Pescara tra quelli del centro Italia, senza però rendere nota la cancellazione della tratta da Ancona. Così i passeggeri, di aggiornamento in aggiornamento, sono rimasti in balia degli eventi.
E mentre i lavoratori del settore incrociavano le braccia negli aeroporti di tutta Italia per chiedere certezze di fronte ad un’occupazione sempre più precaria, dipendenti e sindacati di Aerdorica hanno declinato la mobilitazione a livello locale, annunciando, per il 3 giugno, un incontro con il governatore Luca Ceriscioli per parlare anche dell’eventuale passaggio di alcune unità da Aerdorica ad altre partecipate dell’ente.
I sindacalisti Valeria Talevi (Filt Cgil), Roberto Ascani (Fit Cisl) e Giorgio Andreani (Uiltrasporti) hanno evidenziato «il perdurare di una strategia aziendale basata sulla riduzione del costo del lavoro senza un piano industriale dettagliato dove si indichi quale sviluppo imprimere all’infrastruttura. L’alternativa ai licenziamenti sono gli ammortizzatori sociali, che però potrebbero essere sospesi già dal 1 giugno. Si intravede il tentativo – è l’allarme delle sigle – di procedere a sostituire lavoratori con anzianità di servizio piuttosto alte con lavoro precario e sotto pagato anche attraverso stage formativi». Convitato di pietra, la Regione – socio di maggioranza ancora per poco – a cui si chiede di «non restare a guardare». Per quanto riguarda gli esodi incentivati per ridurre il costo del personale, «le proposte dell’amministratore Carmine Bassetti sono assolutamente insufficienti per coprire anni di contribuzione al raggiungimento della pensione».
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