Orecchie e code amputate per dare ai cani un aspetto più aggressivo, documenti falsi per le vaccinazioni, traffico illegale di cuccioli, esercizio abusivo della professione. Di questo parla una inchiesta in cui sono indagati una veterinaria maceratese e cinque allevatori (quattro anconetani e un barese).
I carabinieri forestali del Cites di Ancona hanno chiuso il cerchio sull’inchiesta “Crudelia De Mon”, dal nome della cattiva del celebre “La carica dei 101”, coordinata dal sostituto procuratore di Ancona Rosario Lioniello. In questi giorni è arrivata la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini.
I reati contestati a vario titolo sono: maltrattamento di animali, traffico illecito di animali da compagnia, falsificazione di documenti, esercizio abusivo della professione medica. In totale sono stati indagati 29 allevatori e 11 veterinari in nove regioni italiane, e molti tra Macerata e Ancona. Per la maggior parte di loro è arrivato il decreto penale di condanna, altre posizioni sono state stralciate e inviate alle procure competenti. Per la veterinaria e i cinque allevatori le indagini sono continuate. I fatti contestati sarebbero avvenuti tra il 2017 e il 2020.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, ci sarebbero state decine di amputazioni di orecchie e code di cani corso, pittbull e dogo argentino. Questi interventi sarebbero stati eseguiti da una parte per rendere i cani più appetibili agli acquirenti stranieri, in Paesi nei quali il taglio delle orecchie e della coda non è consentito.
In tutta l’Unione Europea infatti, la conchectomizzazione (taglio delle orecchie) per soli fini estetici è vietata. Dall’altra per massimizzare i profitti sull’amputazione veterinaria stessa, che costa circa 200 euro per esemplare. Il tutto sarebbe poi stato giustificato attraverso certificati falsi, spesso intestati a veterinari residenti all’estero risultati inconsapevoli degli interventi eseguiti oppure inesistenti
Inoltre vengono contestate anche diverse esportazioni di cani all’estero, al di sotto dell’età consentita dalla legge e senza la dovuta vaccinazione anti rabbica, e diverse importazioni dall’estero, principalmente dagli Usa, sempre di cuccioli troppo piccoli. Anche in questo sia le esportazioni che le importazioni sarebbero avvenuti con documenti falsi.
Infine alla veterinaria, sospesa intanto dall’Albo, viene contestato anche l’esercizio abusivo della professione in concorso perché avrebbe dato a due allevatori vaccini e microchip da iniettare nei cani.
I sei indagati sono difesi dagli avvocati Riccardo Leonardi, Luca Lezzi, Andrea Boria, Maria Giuliana Morianni e Nicoletta Pelinga, hanno venti giorni per depositare memorie o chiedere di essere sentiti.
Orecchie e code amputate illegalmente, denunciati 11 veterinari e 29 allevatori di cani (Foto/Video)
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