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Crisi di Medjugorje,
chiude l’agenzia Mauro

PORTO - I dubbi sollevati da papa Bergoglio sulle apparizioni e sulle guarigioni della Madonna bosniaca fanno crollare i viaggi dei pellegrini, molti dei quali partivano proprio da Ancona. Cessa così l'attività della storica agenzia marittima. Il titolare: "L'ultima stagione è stata pessima. La Regina della Pace salpava quasi vuota"

Gianni Mauro, titolare dell’omonima agenzia marittima

 

di Agnese Carnevali

(foto Giusy Marinelli)

La crisi di Medjugorje fa chiudere Mauro. L’agenzia marittima che con la Regina della Pace per anni ha trasportato centinaia di migliaia di pellegrini al santuario mariano della Bosnia-Erzegovina ha chiuso i battenti alla fine dello scorso anno. Sempre meno i fedeli che si imbarcavano alla volta della meta religiosa a bordo della nave della flotta Blue Line. A giocare un ruolo decisivo sulla perdita del richiamo di Medjugorje, spiega Gianni Mauro, titolare dell’agenzia, i tanti dubbi sollevati da papa Francesco sull’autenticità delle visioni e delle guarigioni attribuite alla Madonna bosniaca. «Abbiamo assistito al crollo del traffico di pellegrini già la scorsa estate ed abbiamo deciso di chiudere prima che esplodesse il caso Medjugorje, cosa che sta avvenendo proprio in queste settimane. La crisi del turismo religioso – continua – sta colpendo tutti i santuari mariani, penso a Lourdes ed anche a Fatima, ma il fenomeno di Medjugorje è quello più eclatante». Di fatto quello che si sta prospettando per il santuario bosniaco è il “commissariamento” da parte del Vaticano. Papa Bergoglio ha nominato nelle settimane scorse un vescovo polacco tra i più conservatori, Henryk Hoser, per far luce su ciò che accade a Medjugorje. Papa Fancesco non ha mai fatto mistero di voler indagare più a fondo e verificare la veridicità dei miracoli avvenuti al santuario, nonché delle apparizioni della Madonna ai veggenti del luogo. Quello che si preannuncia è un conflitto profondo all’interno della Chiesa prima di giungere ad una definizione precisa dei fenomeni che da anni alimentano la fede dei pellegrini ed anche, cosa non secondaria, l’economia del piccolo comune della ex-Jugoslavia. Ma l’aura di dubbio sollevata da Bergoglio sta già incrinando le credenze dei fedeli ed ha inferto un duro colpo al traffico di pellegrini che si imbarcavano dal porto dorico. Tanto da costringere Mauro, agente della compagnia Blue Line, specializzata nel viaggio mariano (non a caso la nave della flotta in partenza da Ancona era dedicata alla Madonna Regina della Pace) a chiudere. «Ci siamo accorti che qualcosa stava cambiando radicalmente la scorsa estate – riprende Gianni Mauro -, per sette anni abbiamo trasportato circa 200mila passeggeri a stagione diretti a Medjugorje. Siamo arrivati nell’estate 2016 a far partire navi 50 persone a bordo. Abbiamo così deciso di chiuedere e alla fine dell’anno Blue Line ha venduto la nave».

La Regina della Pace della Blue Line

I primi problemi visibili della compagnia di navigazione low cost, lo scorso ottobre, quando proprio la Regina della Pace era stata posta sotto sequestro nel porto dorico. Alla base del provvedimento, il mancato pagamento del carburante da parte della società armatrice. Da lì la decisione del gruppo di navigazione della vendita dell’imbarcazione e, di conseguenza, la decisione di Mauro di cessare la propria attività.

Come mai la scelta di chiudere, senza tentare di puntare su altre rotte, altri mercati?

«A 76 anni ho deciso che era il momento di andare in pensione», la risposta di Mauro.

Quanto inciderà l’assenza della Blue Line sul traffico complessivo dello scalo dorico sulla direttrice croata? «Vedremo ad aprile quando ripartiranno a pieno ritmo le altre compagnie, la Snav e la Jadrolinija, ma credo che il traffico in espansione sia solo quello crocieristico».

 

 

 

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