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L’auditorium della fiera diventa
l’Accademia di Babele

ANCONA – A maggio l'avvio dell'attività culturale dell'associazione nel salone polivalente Mantovani, l'unico spazio che è stato mantenuto dalla demolizione del quartiere fieristico. La gestione all'editore Paolo Marcelli

L’ingresso dell’auditorium in una foto di Giusy Marinelli

 

di Giampaolo Milzi

Un passo avanti per la missione “Ancona si riappropria del suo porto”. Tanto più felice, questo nuovo step, perché sta per veder sorgere un centro socio-culturale polifunzionale in un’area che negli ultimi anni ha sofferto molto, quella che per decenni e decenni nel ‘900 ha ospitato i padiglioni della tradizionalissima Fiera Internazionale della Pesca (una gemma architettonica, quella che fu teatro delle prime edizioni a partire dal 1930, purtroppo completamente sparita), poi il Centro Fiere con relativo ente di gestione e infine, nel 2012-2013, la triste fine del polo espositivo e la totale opera di smantellamento delle strutture ad opera dell’Autorità portuale che ne è proprietaria assieme agli spazi che le ospitavano. Una grave perdita per la città, tra un paio di mesi però risarcita dalla realizzazione della sede dell’Accademia di Babele. Sebbene in ritardo sui tempi previsti, si avvicina infatti il taglio del nastro della nascita, o meglio rinascita, del complesso edilizio, quello col bar al piano terra proprio all’ingresso, che si trova sul lato sinistro della ex biglietteria adiacente al porticato d’entrata della Fiera. Cuore pulsante della nuova “isola” aperta al pubblico, il sopravvissuto e completamente rinnovato auditorium al primo piano, lo stesso che ospiterà due grandi locali-hall di servizio, mentre il piano terra sarà un vastissimo atrio di accoglienza. Insomma, complessivamente circa 1500 metri quadri a disposizione (più o meno la stessa grandezza di ciò che era il Centro congressi) per l’Accademia di Babele, che porta lo stesso nome dell’associazione, da tempo creata dall’eclettico editore anconetano Paolo Marcelli, per questa nuova sfida. “Ho grandi progetti e ce la metterò tutta assieme al mio team, con passione e professionalità, affiché questo nuovo contenitore sia via via riempito di contenuti capaci di attrarre un pubblico vasto ed eterogeneo, contenuti sia di carattere culturale che divulgativo-pedagocico, in linea con la storia del mio impegno civico ad Ancona”, annuncia Marcelli. Certo, l’auditorium, capace di 300 posti, tornerà ad essere a disposizione (in affitto) per congressi. “Ma anche e soprattutto per incontri, conferenze e dibattiti, con relatori di grande esperienza, su tematiche di educazione sociale, che comprenderanno anche le problematiche adolescenziali e quelle della famiglia” E poi grande apertura alle arti, sfruttando anche gli altri locali: mostre di vario tipo (comprese quelle fotografiche), rassegne di cineforum, diversi tipi di manifestazioni e spettacoli, tra cui il cabaret e la musica dal vivo. Inoltre, la volontà di aprirsi con la massima disponibilità alla collaborazione con le associazioni e i soggetti di produzione culturale e ricreativa già presenti in città per lì organizzazione degli eventi. Insomma, tanti linguaggi artistico-culturali e tante idee diversi in cantiere, una Babele virtuosa di contaminazioni aggregative capaci di superare i confini geografici. Marcelli: “Vorrei che l’Accademia all’ex Fiera diventasse un punto di riferimento, un polo d’attrazione anche in prospettiva turistica, capace di iniettare nuova vitalità al’area portuale di Ancona Porta d’Oriente. L’Accademia sarà aperta tutti i giorni, pure dopo cena, molto flessibile quindi anche come orari di frequentazione”.

Il piazzale liberato dalla demolizione dei padiglioni espositivi

Perché tutto ciò diventi realtà, il grosso dei lavori è stato fatto ultimato, attuando il progetto curato da dall’ing. Gianluca Pellegrini, direttore dell’Ufficio tecnico dell’Ap. A meritorio carico dell’Ap è infatti l’onere del cantiere – per una spesa complessiva di 60mila euro – che ha dovuto superare problemi tecnici inattesi durante l’iter di ristrutturazione, giustificabili anche da un “gap” di mancanza di manutenzione dovuta alla lunga chiusura del sito. Completamente demolita e ricostruita le pareti lato retro, rivisto e potenziato l’impianto elettrico, installati ex novo quello di climatizzazione e quello di riscaldamento, ultimate le opere di riparazione del tetto (fonte di infiltrazioni d’acqua all’interno), montata una seconda scala esterna d’accesso che porta direttamente al primo piano. Questione di un paio di settimane, per ultimi ritocchi e revisione e collaudi generale, e per tutto l’edificio rimesso a nuovo, che continuerà a spiccare al Mandracchio per il suon colore giallo dominante all’esterno, scatterà l’operazione consegna “chiavi in mano” a Paolo Marcelli. Il quale dovrà occuparsi delle ripavimentazioni, dei vari arredi, dell’impiantistica tecnologica (a cominciare da un grande schermo per le proiezioni) e, chissà, magari della predisposizione di un punto ristoro. Poi l’atto formale della concessione gestionale di durata biennale, in base a un affitto, all’Accademia di Babele da parte dell’Autorità portuale. Concessione figlia di un bando-selezione che aveva visto vincente per qualità e prospettive future proprio l’associazione di Marcelli. A maggio il taglio del nastro, il 27 di quel mese già in calendario una iniziativa pubblica curata da un gruppo di avvocati.

Per informazioni: www.accademiadibabele.org – tel. 377.2809813

Gli spazi interni dell’auditorium Mantovani

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