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Ancona dice addio alla sua star:
è morta Silvana Blasi

CINEMA – Attrice e soubrette, prima il varietà, la fama tra gli anni ’60 e ’70. Ha recitato con i big come Totò, Charles Bronson e registi come Truffaut e Chabrol. La vita favolosa nel mondo dello spettacolo, partendo da Ancona

Silvana Blasi con Giorgio Albertazzi il 10 agosto 2011 da Strabacco dopo lo spettacolo di Albertazzi

 

Addio alla vedette di Ancona, si è spenta nel pomeriggio all’età di 86 anni Silvana Blasi. Attrice, cantante e soubrette, la fama negli anni ’60 e ’70, soprattutto in Francia, una seconda patria per lei dove ha inciso dischi di musica leggera, è stata la protagonista degli spettacoli sul palco del Follies Bergere, oltre ad aver ricevuto parti nelle pellicole di due grandi della Nouvelle Vague come Truffaut e Chabrol. “Una vita favolosa” come ricorda con commozione sua nipote Sylvia Pierdicca. La carriera di Blasi è iniziata giovanissima, già da bambina le prime lezioni di canto e solfeggio, la voglia di esibirsi in pubblico che l’hanno portata presto nella compagnia di Wanda Osiris al fianco di Alberto Sordi negli anni ’50, nemmeno ventenne. Il grande varietà, Vianello, Tognazzi, Dapporto, solo per citare i nomi più noti con cui ha lavorato. Quindi la ribalta del cinema, nel 1951 con Totò nel film “Totò a Colori” per la regia di Steno e l’inizio della carriera cinematografica. Nel 1960 la commedia in francese di Jean Richard, “Mia moglie è una pantera”, nel 1970 la parte nel film di François Truffaut, “Domicile Conjugal”, tradotto in italiano “Non drammatizziamo è solo questione di corna”. Nel 1971 ancora due ruoli: per la regia di Claude Chabrol in “Dieci incredibili giorni” e poi al fianco di Charles Bronson e Anthony Perkins nel thriller “Qualcuno dietro la porta”. Non solo cinema, la Francia è stata la seconda patria di Silvana Blasi, dove negli stessi anni della carriera cinematografica ha inciso dischi in lingua e si è esibita per tre anni di seguito come prima vedette sul palco del Follies Berger, unica ad avere avuto questo onore. “Si esibiva con un cappello di 12 chili di piume e un vestito con uno strascico da 16 metri, spettacoli incredibili” ricorda ancora la nipote Sylvia Pierdicca.

La copertina di un disco inciso da Silvana Blasi in Fancia

Una carriera internazionale scintillante che l’ha portata in Russia, negli Usa con Ella Fitzgerald e come ogni star dello spettacolo è stata altrettanto turbolenta la vita sentimentale, addirittura insidiata dallo scià di Persia, che poi si consolerà con Soraya. “Per ripercorrere la sua biografia abbiamo iniziato a scrivere due libri, ma non sono bastati, non avevamo ancora finito” commenta la nipote. Gli ultimi anni di vita a Parigi, nel campo della moda con la maison Christiane Dior, ma segretamente Silvana coltivava la voglia di tornare in scena. Con il grande amico Giorgio Albertazzi si erano ripromessi di portare sul palco un ultimo spettacolo, un Giulietta e Romeo sui generis: lui con il bastone, lei in sedia a rotelle. L’unico progetto che Blasi e Albertazzi non sono riusciti a realizzare. La malattia negli ultimi tempi l’aveva riavvicinata alla sorella e alla famiglia ad Ancona. Blasi da alcuni giorni era ricoverata all’Inrca, una stanza con le persone in fila fuori dalla porta per chiederle un autografo. Gesti di affetto di un grande pubblico che non l’ha dimenticata e che lei ha ricambiato con un riconoscente “cherie”. Oggi pomeriggio Silvana si è spenta all’età di 86 anni. Da fissare data e luogo del funerale, domenica la camera ardente all’Inrca.

(E. Ga.)

(Foto Giusy Marinelli)

Silvana Blasi al centro fra la nipote Sylvia Pierdicca e Giorgio Albertazzi il 10 agosto 2011 da Strabacco dopo lo spettacolo di Albertazzi alla Mole

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