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Bimbo morto di otite,
Mecozzi non risponde
all’ordine dei medici

PESARO – Il medico che ha seguito Francesco Bonifazi ha 5 giorni per presentare una memoria difensiva. Parla per lui il suo avvocato Vincenzo Carella: “Il dottore ha suggerito il ricovero ai genitori. Continuerà ad esercitare, non vedo motivi ostativi”

Francesco Bonifazi con il papà

 

“C’e’ stata sicuramente una diagnosi e un percorso medico-paziente. E sicuramente un momento in cui il medico ha suggerito e consigliato ai genitori di seguire un’altra via quale quella di recarsi al Pronto Soccorso. Credo quindi che tutto sarà chiarito nei dovuti termini e nelle dovute sedi”. A parlare e’ l’avvocato Vincenzo Carella che rappresenta il medico omeopata Massimiliano Mecozzi indagato, con l’accusa di omicidio colposo, per la morte del piccolo Francesco deceduto in seguito a un’otite trattata con prodotti omeopatici. Accanto all’avvocato fabrianese il dottor Mecozzi che, dopo quasi 4 ore di colloquio con il presidente dell’ordine provinciale dei medici di Pesaro Urbino Paolo Maria Battistini, non parla. Ascolta le domande dei giornalisti. Scuote solo un attimo il capo quando chiedono un suo commento sulla vicenda. E fa una leggera smorfia quando sente parlare del gruppo Roveto Ardente. “L’Apocalisse? Ci sono 1,4 miliardi di cristiani che ci credono- continua l’avvocato Carella-. Io non ci credo e penso neppure il dottor Mecozzi ci creda. Non in quei termini”. L’avvocato torna poi sulla sera del ricovero e sulla telefonata al dottor Volpi del 118 di Cagli smentendo alcune ricostruzioni giornalistiche. “La telefonata c’e’ stata certamente tra la mamma del bambino e il medico del 118 su indicazione del dottor Mecozzi – continua Carella -. I contenuti della telefonata non sono quelli pubblicati dagli organi di informazione. Il dottor Mecozzi preferisce astenersi perché è molto coinvolto emotivamente – conclude Carella-. È un silenzio tecnico. Emotivo. E credo sia anche un silenzio dovuto. Una forma di rispetto nei confronti della famiglia del bambino. Parlare con la famiglia? La famiglia è pervasa da un dolore superiore in questo momento e noi crediamo di non dover intervenire. Alla famiglia tutto l’amore e tutto l’affetto del mondo ma è una vicenda troppo delicata: la morte di un bambino e’ un oltraggio all’intera umanità, quindi le nostre parole sarebbero di ben poco conto”. Il dottor Massimiliano Mecozzi si è presentato nella sede dell’ordine provinciale dei medici di Pesaro Urbino poco dopo le 9, accompagnato dall’avvocato Carella, al termine del colloquio Mecozzi ha richiesto un rinvio dell’audizione. “Abbiamo inizialmente richiesto un rinvio di 20 giorni poi abbiamo concordato con il presidente la presentazione di memorie difensive scritte entro 5 giorni: domenica o al massimo lunedì risponderemo alle 7 domande del presidente- spiega l’avvocato Carella-. Abbiamo chiesto un rinvio dell’audizione perché non conosciamo alcun atto del procedimento. Non ci sono contenuti. Vogliamo avere più contezza dell’attività di indagine. Abbiamo appreso tutte le notizie dalla stampa”. Alcune delle notizie tra l’altro secondo il legale sarebbero “prive di fondamento come i contenuti della fantomatica telefonata tra il dottor Volpi e il dottor Mecozzi oppure l’esistenza di una setta fondata sulla credenza dell’Apocalisse e altro”. Una volta ricevute le memorie difensive il presidente dell’ordine dei medici Battistini convocherà la commissione per i procedimenti disciplinari che deciderà se aprire o meno il procedimento. “La condotta deontologica seguirà un percorso parallelo ma differente rispetto a quello aperto dalla Procura di Pesaro in sede penale per cui il dottor Mecozzi al momento è semplicemente indagato- continua Carella-. La condotta deontologica di Mecozzi? Al momento non ci sono elementi. Nè l’indagine della Procura né l’istruttoria disciplinare del consiglio dell’ordine. Vedremo gli sviluppi. Penso che il dottor Mecozzi continuerà ad esercitare dato che non ci sono elementi ostativi. La Procura? Non è ancora stato ascoltato”. È l’articolo 15 del codice deontologico della Medicina al centro della valutazione della commissione medica provinciale sul ‘caso Mecozzi’. L’articolo prevede che “il ricorso a pratiche non convenzionali non può prescindere dal rispetto del decoro e della dignità della professione e si esprime nell’esclusivo ambito della diretta e non delegabile responsabilità professionale del medico: il ricorso a pratiche non convenzionali non deve comunque sottrarre il cittadino a trattamenti specifici e scientificamente consolidati e richiede sempre circostanziata informazione e acquisizione del consenso”. Lo sa bene il presidente dell’ordine dei medici provinciale Paolo Maria Battistini che questa mattina aveva preparato 7 domande per il medico omeopata. “Il dottor Mecozzi dopo aver risposto alla prima domanda mi ha chiesto di conoscere il contenuto di quelle che gli avrei successivamente rivolto- spiega Battistini-. Ho letto le restanti domande e a quel punto ha dichiarato di essere sottoposto a procedimento penale con indagini complesse e delicate e ha richiesto un rinvio di almeno 20 giorni che non ho concesso. Gli ho concesso invece 5 giorni per il deposito di memorie difensive e conclusa l’audizione mi sono riservato di riferire alla commissione medica. L’ordine dei medici di Pesaro si sta attivando con celerità per valutare eventuali responsabilità dell’iscritto nel rispetto dei termini del procedimento disciplinare”. Il presidente dei medici ha chiesto chiarimenti su quando e quante volte il dottor Mecozzi ha visitato il bambino e soprattutto ha valutato se la condotta di Mecozzi sia stata o meno rispettosa della deontologia. “Quando gli ho fatto le domande ha intravisto la possibilità che ci fossero problemi con la Procura e ha preferito non rispondere perlomeno per il momento- continua Battistini-. Ho fatto una serie di domande per avere chiarimenti. Poi sono entrato nel merito del codice deontologico. Noi dobbiamo valutare se c’e’ stata violazione o meno dell’articolo 15 del codice. E così gli ho fatto una domanda sul suo presunto accanimento nel perseguire le terapie omeopatiche piuttosto che rivolgersi alla medicina tradizionale. Su questo non ha voluto rispondere. Vediamo cosa dirà la memoria difensiva”. Una volta ricevute le memorie difensive il presidente Battistini convocherà la commissione medica, da lui stesso presieduta, che deciderà se aprire o meno il procedimento o se sospenderlo in attesa della pronuncia della magistratura.

(fonte: Agenzia Dire).

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