facebook rss

Osimo, ordigno bellico
nel cantiere di via Linguetta

LA SCOPERTA - La bomba, lunga 60 centimetri, risale alla Seconda guerra mondiale, è stata trovata nell'area il nuovo centro nazionale della Lega del Filo d'Oro. I carabinieri hanno messo in sicurezza la zona in attesa dell'arrivo degli artificieri

Il cantiere della nuova sede della Lega del Filo d’Oro

 

Un nuovo residuato bellico affiora nel cantiere di costruzione della nuova sede della Lega del Filo d’Oro. L’ordigno, lungo 60 centimetri, risale alla Seconda guerra mondiale. E’ stato ritrovato dagli operai nel pomeriggio di giovedì scorso durante le operazioni di sbancamento del terreno di via Linguetta ed è stato subito messo in sicurezza dai carabinieri della stazione di Osimo in attesa della bonifica del terreno e del suo brillamento. L’ordigno inesploso non sembra pericoloso e non ha intralciato i lavori.

Si trova lontano da case e dalla strada, all’interno del perimetro del sito dove si sta costruendo il nuovo quartiere generale l’istituto che opera per il recupero e il reinserimento dei soggetti sordociechi e pluriminorati psicosensoriali (leggi l’articolo). Già nel luglio del 2015 proprio nello stesso cantiere della Lega del Filo d’Oro era stato fatto brillare un proiettile di 115 millimetri di diametro, arrugginito ma in buone condizioni, probabilmente è stato sparato da un cannone con traiettoria a lunga gittata, anche di 80 chilometri durante la seconda Guerra Mondiale.

Non è la prima volta, infatti, che tornano in superficie reperti bellici nella campagna tra le frazioni osimane di San Paterniano, Villa e Padiglione, area dove fu combattuta la battaglia del Monte della Crescia tra tedeschi, italiani e alleati polacchi, dispiegata con carri armati o mortai. Una battaglia strategica per liberare il porto di Ancona. Nel luglio del 1944 nella zona era passato il fronte e prefigurando il rischio concreto di trovare ordigni interrati ed inesplosi, in apertura di cantiere 4 anni fa erano state incaricate ditte specializzate nello sminamento del terreno con ruspe e geo radar. Ma evidentemente qualche mina silente e sottoterra è sfuggita al controllo.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X