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Cadavere di Tolentino, gli abiti
portano a Reny. Il figlio Simone
è angosciato, il marito non sa niente

ANCONA - Gli investigatori di Ancona oggi nella città del Maceratese per risolvere il mistero di Renata Rapposelli, la pittrice scomparsa il 9 ottobre. Sempre più forte il sospetto che quel corpo sia il suo. L'avvocato di fiducia dei Santoleri: "Simone spera che non si tratti della madre. Ha appreso la notizia dai media e ha cercato di tenerla nascosta al padre Pino"

di Federica Serfilippi e Gianluca Ginella

Un orologio metallico con un quadrante ovale e una collanina con un crocifisso tau al collo. Sono gli altri oggetti trovati sul cadavere di una donna rinvenuto in mezzo ad una scarpata nel pomeriggio di ieri. Elementi che potrebbero essere utili a dare una identità al corpo e capire, aiutati da chi la conosceva, se sia quello della pittrice Renata Rapposelli, 64 anni, scomparsa a Loreto lo scorso 9 ottobre. Gli inquirenti, da quanto emerge, sarebbero propensi a ritenere, per una serie di elementi raccolti, tra cui i vestiti, che si tratti proprio della pittrice scomparsa. La donna morta trovata a Tolentino indossava scarpe da ginnastica, pantaloni maculati e aveva una giacchetta di colore scuro. Abiti che sarebbero compatibili con quelli della pittrice.

La procura di Ancona aveva già aperto un fascicolo per omicidio in seguito alla scomparsa della donna. Indagati per omicidio il figlio e l’ex marito della donna. Comunque che il corpo ritrovato sia della pittrice lo potranno dire persone a lei vicine, che saranno sentite, e potranno dire se gli oggetti trovati appartengano o meno alla pittrice. Sarà comunque necessario un esame del dna per avere l’assoluta certezza che il cadavere trovato sia quello della 64enne scomparsa. Anche perché della testa e del busto è rimasto lo scheletro e che si tratti di una donna è stato compreso da una mano. Al momento il sostituito Enrico Riccioni, dopo aver disposto l’ispezione esterna che il medico legale Antonio Tombolini ha svolto questa mattina, non ha ancora fissato l’autopsia. Il magistrato prima di far svolgere l’esame è in attesa di alcuni riscontri. Oltre a dare una identità al corpo ritrovato, occorrerà anche chiarire come la donna sia morta. Al momento non è possibile dire se sia stata uccisa, o se sia stato un incidente o un suicidio. Come atto dovuto il pm ha aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio. Nel pomeriggio a Tolentino c’è stato anche il sopralluogo dei carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo di Ancona.

Pino Santoleri, il marito di Reny

Di certo c’è che finora della pittrice d’origine abruzzese, che viveva ad Ancona, non si hanno più notizie dal 9 di ottobre. A presentare la denuncia per la scomparsa era stato un amico che da tempo non la sentiva. Le ultime tracce che la pittrice ha lasciato di sé sono quelle che portano in Abruzzo, alla casa del figlio Simone, che era andata a trovare. Un viaggio che la donna aveva fatto insieme all’ex marito, Giuseppe Santoleri. La coppia, giunta a casa del figlio, avrebbe avuto una discussione per questioni legate all’assegno di mantenimento. Il 9 ottobre l’uomo aveva accompagnato in auto la donna sino a Loreto. Da quel momento della pittrice si sono perse le tracce. Simone e Giuseppe Santoleri, «oggi sono rimasti rintanati nel loro appartamento di via Galilei, a Giulianova, come del resto hanno fatto dal giorno della loro iscrizione nel registro degli indagati da parte della procura dorica. Simone ha appreso la notizia del ritrovamento del cadavere, e il conseguente collegamento con sua madre, dai media. Ha cercato di tenerlo nascosto al padre Pino. Teme che una parola fuori posto possa scatenare in lui una profonda crisi, come quella avvenuta il 16 ottobre, quando i carabinieri avevano avvertito i Santoleri che su Renata era stata presentata una denuncia di scomparsa.

Simone e Giuseppe Santoleri

«Ovviamente, Simone spera che quel corpo non appartenga alla madre e che possa essere ancora viva. Ancora non ci è stato recapitato nessun avviso per l’autopsia. Se dovesse arrivarci, nomineremo un nostro consulente» ha detto Gianluca Carradori, legale difensore dei Santoleri. Era stato proprio Simone a descrivere i vestiti indossati dalla mamma il giorno della scomparsa durante la trasmissione Chi l’ha visto: giaccone nero (che sarebbe stato ritrovato), pantaloni maculati e scarpe sportive bianche. Gli indagati hanno sempre detto che Pino aveva accompagnato l’ex moglie fino a Loreto, nel primo pomeriggio del 9 ottobre. Ieri sera, durante la trasmissione Quarto Grado è emersa una testimonianza che potrebbe smontare in toto la versione dei Santoleri fornita per quel giorno: una farmacista di Tortoreto avrebbe infatti riconosciuto in una sua cliente arrivata attorno alle 17 proprio Renata. Chiedeva un farmaco particolare e per acquistarlo avrebbe anche presentato la sua tessera sanitaria. Se fosse vero, poi cosa ne è stato di lei?

La farmacia di Tortoreto dove è stata avvistata Renata Rapposelli

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