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Morto uno dei cinque operai
caduti da un’impalcatura dei cantieri Isa

ANCONA - Alam Magbaul non ce l'ha fatta dopo quasi un mese di agonia. L'incidente era avvenuto il 20 ottobre mentre il lavoratore originario del Bangladesh stava svolgendo la sua attività su uno scavo insieme ad altri quattro colleghi

L’intervento della Croce Rossa il giorno dell’incidente in cantiere (foto d’archivio)

 

È morto questa mattina Alam Magbaul, uno dei cinque operai rimasti feriti dal crollo di un’impalcatura al cantiere navale Isa Palumbo lo scorso 20 ottobre. Tra i lavoratori Alam Magbaul, 41 anni, originario del Bangladesh, è subito sembrato il più grave. L’operaio dopo settimane di agonia non ce l’ha fatta. A comunicarlo è la segreteria provinciale della Fiom di Ancona, congiuntamente alla Cgil territoriale. Il sindacato, oltre ad esprimere il suo cordoglio, lancia un appello affinché siano «superare tutte le difficoltà burocratiche così da permettere alla moglie del lavoratore defunto di arrivare finalmente in Italia». Nonostante il sindacato si fosse attivato da settimane per consentire alla donna di raggiungere Ancona, visto il peggioramento delle condizioni dell’uomo, la signora non è riuscita a dare l’ultimo saluto al marito. Alam Magbaul oltre alla moglie lascia anche una bimba di 5 anni.

A causare l’infortunio mortale, meno di un mese fa, il cedimento della base di un’impalcatura sulla quale si trovava Alam Magbaul, insieme ad altri tre operai bengalesi e ad un operaio egiziano, per lavorare ad uno scafo. Un volo di circa dieci metri che per l’uomo è stato fatale. Gli altri lavoratori sono tutti fuori pericolo, pur avendo riportato diverse fratture.

Un incidente annunciato per la Fiom-Cgil che torna a segnalare le condizioni di lavoro nei cantieri navali anconetani. «Da tempo vengono denunciate le carenze riguardanti le condizioni di lavoro all’interno del mondo degli appalti nella cantieristica anconetana. Pochi passi in avanti sono stati fatti nonostante le denunce del sindacato e gli impegni formulati. Ci si trova così − proseguono dalla segreteria provinciale Fiom − nuovamente a fare i conti con l’ennesima morte sul lavoro: un operaio che ha attraversato mezzo mondo per provare a guadagnarsi un futuro dignitoso, non farà ritorno alla propria famiglia a causa di precarie condizioni di sicurezza sul lavoro».

La Fiom annuncia per la settimana iniziative di mobilitazione.

(Servizio aggiornato alle 13.45)

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