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Casapound all’ex Fiera della Pesca,
17 associazioni dicono no. Mancinelli:
“Distanti dai principi democratici”

PROTESTA - Il prossimo 2 dicembre, il movimento dell'ultra destra sarà all'auditorium Mantovani per l'evento di presentazione del libro"Il corporativismo del III millennio”. Scatta la protesta delle sigle cittadine

 

Autorità di Sistema e Accademia di Babele revochino la sala concessa a Casapound per la presentazione di un libro all’ex Fiera della Pesca. È quanto chiedono 17 sigle politiche della città, intervenendo sulla questione diventata calda negli ultimi giorni a seguito della notizia della concessione dell’Auditorium Mantovani per organizzare l’evento atteso per il 2 dicembre, quando verrà presentato “Il corporativismo del III millennio” di Filippo Burla. Anche il sindaco Mancinelli prende le distanze e invita gli organizzatori a riflettere sulla necessità di tali iniziative. Si legge nella nota delle associazioni firmatarie: “Casapound ha annunciato di presentare un libro presso l’Auditorium della fiera della pesca il prossimo 2 dicembre, in un un’area dell’autorità portuale, attualmente gestita in concessione dalla onlus Accademia di Babele. Per questa gente ad Ancona non c’è spazio. La storia democratica ed antifascista del capoluogo dorico non può permettere a Casapound e a qualunque altro surrogato fascistoide di inquinare il suo tessuto sociale. Per queste ragioni chiediamo all’associazione “Accademia di Babele”, all’Autorità Portuale di Ancona ed a tutti gli attori istituzionali in campo di non concedere nessuno spazio pubblico a chi professa odio, illegalità e violenza; di non farlo oggi e mai più. Il 2 dicembre, in qualunque caso, non ci sarà nessuno spazio per Casapound”.

Le parole del primo cittadino dorico: “Veniamo a conoscenza del fatto che il 2 dicembre presso l’auditorium ex Fiera della Pesca è organizzato un evento alla presenza di esponenti di Casapound. Quello spazio è in concessione, da parte dell’Autorità di Sistema, ad una associazione privata, che dunque si assume tutte le responsabilità civili e penali dell’uso che ne fa. Ma voglio anche ribadire come cittadina e sindaco di Ancona la totale adesione ai principi costituzionali che reggono le basi di questo Paese, democratico e antifascista, principi che oggi vengono sempre più spesso messi a repentaglio da posizioni e comportamenti border-line, difficilmente inscrivibili nel recinto del discorso democratico. Da tali comportamenti, la città di Ancona prende con fermezza le distanze. Come primo cittadino, invito tutti, in primis gli organizzatori, a riflettere in maniera rigorosa sull’opportunità di eventi di questo tipo, che appaiono distanti dal discorso democratico e dai principi fondanti del nostro Paese”. A prendere la parola sulla querelle, anche l’Authority di Rodolfo Giampieri:  “Le normative in vigore non consentono all’Autorità di sistema portuale di avere un ruolo attivo o autorizzativo nei programmi di attività del concessionario, che si assume tutte le responsabilità civili e penali dell’esercizio degli spazi in concessione. A scanso di equivoci, l’Autorità di sistema portuale non condivide e prende decisamente le distanze da qualsiasi iniziativa legata a temi dell’estremismo, che non si riconosce nei valori costituzionali, storici e culturali su cui si fonda la democrazia della Repubblica italiana”.

 Ecco i firmatari della nota di protesta: Csoa Asilo Politico, Spazio Comune Heval, Gruppo consiliare SEL – Ancona Bene Comune, ANPI, ARCI, Associazione Culturale Universitaria Gulliver, FIOM, Partito Comunista Italiano, Sinistra Italiana Possibile, Rifondazione Comunista, Circolo Culturale Laboratorio Sociale, Polisportiva Antirazzista Assata Shakur, COBAS Scuola, USB, Ambasciata dei Diritti, Rivista Malamente.

Casapound presenta il libro all’ex Fiera, scatta la protesta

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