Souvenir d’Ancona, la città alle prime prove di vera accoglienza turistica. I dati delle presenze degli alberghi parlano di un 15% in più di visitatori rispetto al 2016, da gennaio a settembre nelle strutture ricettive della città si sono registrati 349.818 ospiti, 43mila in più dello scorso anno. Record per il Museo Omero, con 30mila visite, peggio la Pinacoteca: dai 12mila ingressi del 2016 si è scesi a 8mila circa. Finito l’effetto Caravaggio. Ma per Marasca, “l’operazione ha portato buoni frutti”. “Rispetto agli anni che vanno dal 2006 al 2012, l’aumento è di circa il 35%, a testimonianza del fatto che la riapertura e l’operazione fatta con il Caravaggio prima e con i due Tiziano ora stanno portando buoni frutti. Sottolineo che, per una città poco abituata alla frequentazione museale, sono numeri in netta crescita e molto interessanti” commenta Marasca. In totale, rete museale ed eventi culturali hanno portato 72mila visitatori: oltre al Museo Omero, ci sono le 3mila presenze del Diocesano, la Pinacoteca (3.500 solo per la mostra delle due opere di Tiziano), i 2.500 visitatori del Museo della Città, che da febbraio 2018 potrà contare sulla nuova ala in costruzione in via Buoncompagno, le mostre, tra cui Ecce Homo e del fotografo McCurry, che hanno segnato 40mila persone, a cui aggiungere il Museo Archeologico.
“A gennaio presenteremo un calendario della Mole ancora più attrattivo sul piano espositivo” aggiunge Marasca. Ci sono poi i festival estivi, in cui il Comune ha conteggiato 100mila presenze, tra cui i concerti di Spilla con un pubblico di 3.500 persone, il festival Kum con 7mila partecipanti, Corto Dorico per altri 5mila spettatori. I grandi eventi, come San Ciriaco e Tipicità. Infine, gli appuntamenti sportivi, come i master di atletica al Palaindoor che hanno richiamato in città 18mila partecipanti, tra atleti e famiglie. Buona parte dei visitatori sono comunque dovuti al popolo delle crociere: 60mila nel 2017, grazie soprattutto ai 18 attracchi Msc. “Quella che Ancona sta vivendo è una vera e propria metamorfosi, che poggia su grandi opere e su nuove prospettive economiche di grande interesse, ma anche sul suo posizionamento in ambito turistico – commenta Marasca -. Ancona, oggi, è vista da fuori come una città bella, ricca, attiva e da visitare. I dati lo testimoniano, le operazioni condotte su scala nazionale in ambito culturale, ma anche congressuale e sportivo, hanno favorito questo nuovo racconto della nostra città. Naturalmente, le cose da fare sono ancora molte, la città da poco tempo ha iniziato a occuparsi dell’accoglienza, dei flussi turistici, e molte cose vanno migliorate, ma la crescita è evidente, e soprattutto è chiara la percezione nuova che il turista ha della città e del suo ruolo all’interno del territorio marchigiano. A premiare è soprattutto la qualità della proposta, in tutti i campi”.
Souvenir d’Ancona: la città si scopre meta di turismo Ma la Pinacoteca perde visitatori
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