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Discarica abusiva all’ex Edilcost,
la procura apre l’inchiesta

ANCONA – Dopo l'incendio divampato per cause accidentali durante le operazioni di bonifica, è stato posto sotto sequestro il sito di 3.900 metri quadri alle porte del Parco del Conero e completamente abbandonato da tre anni. Aperta l'indagine per reati ambientali, al momento non ci sono nomi iscritti nel registro degli indagati

 

di Giampaolo Milzi

Conferimento illecito di rifiuti, molti dei quali probabilmente pericolosi, e incendio colposo. Queste i primi due reati ipotizzati dal sostituto procuratore della Repubblica Paolo Gubinelli all’indomani dell’incendio sviluppatosi ieri sera in una porzione del grande piazzale dello stabilimento Edilcost a Vallemiano. Un fascicolo contro ignoti, aperto dal pm, che contestualmente ha emesso un ordine di sequestro per tutta l’area industriale dell’azienda di produzioni edili dichiarata fallita dal Tribunale di Ancona nel maggio 2015. Ben 3.900 metri quadri di ampiezza, in parte all’aperto, in parte occupati da capannoni, abbandonati per anni al degrado e trasformatisi di fatto in una zona franca ideale per abbandoni pirateschi di materiali di ogni tipo. Probabilmente, nel fascicolo d’inchiesta del pm, confluirà anche il corposo dossier d’accertamenti compiuti dai carabinieri del Nucleo ecologico ambientale dopo il sopralluogo che avevano effettuato il 20 gennaio a seguito dell’articolo pubblicato da Cronache Ancona sulla situazione di estrema eco-problematicità in cui versa il sito. Lunedì sera, l’incendio divampato quasi certamente per cause accidentali durante le operazioni di bonifica dai rifiuti, ha riacceso l’attenzione sullo stato di estremo degrado in cui versa il sito a pochi passi dalla riserva naturale del Parco del Conero. Un paradosso, se si pensa che l’incendio è divampato all’improvviso proprio mentre alcuni operatori del Deposito giudiziario di Ravenna, specializzati in operazioni di pulizia di aree in forte degrado ambientale, stavano separando in gruppi diversificati l’enorme quantità di materiale presente nel sito aziendale, dopo tre anni di completo abbandono e diventato rifugio per senzatetto e conferimenti illegali di rifiuti, anche pericolosi. Quasi certo la causa accidentale, come dichiarato dagli stessi addetti alla bonifica: un bobcat avrebbe causato le scintille nel manovrare la pala, facendo divampare le fiamme tra i cumuli di rifiuti. L’incendio è stato domato in meno di un’ora dai vigili del fuoco. Restano in piedi tutti gli interrogativi: come si può spiegare che un’ex area industriale di un’impresa dichiarata fallita tre anni fa sia di fatto stabilmente abbandonata a se stessa, e diventi ricettacolo di conferimenti illeciti di decine e decine di quintali di rifiuti? Perché il via libera del curatore fallimentare per la bonifica è arrivato con così grande ritardo? Anche su questi dubbi, l’inchiesta avviata dal pm Gubinelli è chiamata a mettere un punto fermo e accertare le responsabilità.

L’intervento di lunedì sera dei vigili del fuoco all’ex Edilcost

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