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La denuncia di Solidarietà Popolare:
“Il reddito di cittadinanza
crea disoccupazione a Castelfidardo”

LAVORO - Il gruppo consiliare di minoranza rivela che una cooperativa che gestisce un servizio in una struttura comunale ha licenziato una addetta per sostituirla con un’altra aderente alla 'borsa lavoro' varata dalla giunta M5S. "Una vicenda che avrà ripercussioni legali. Va cambiato il regolamento" sollecitano i consiglieri di Sp

Il consiglio comunale di Castelfidardo

Quando il reddito di cittadinanza crea disoccupazione. Il titolo non è una provocazione. In breve l’antefatto. Una cooperativa che gestisce un servizio in una struttura comunale di Castelfidardo ha pensato di licenziare una addetta regolarmente assunta, per sostituirla con un’altra aderente al più economico ‘Reddito di cittadinanza’. Fatto gravissimo e che avrà ripercussioni legali con tanto di causa in tribunale”. La denuncia arriva dal gruppo consiliare di minoranza Solidarietà Popolare. “Quello che vogliamo sottolineare – prosegue il comunicato stampa – è che ‘il reddito di cittadinanza’ così concepito, in pratica senza vincoli sotto questo aspetto per le aziende che lo utilizzano, va subito corretto. Insomma questo strumento, nato per intercettare nuovi posti di lavoro (per i costi eccessivi opportunità offerta a 37 persone), sta mettendo in mostra le prime criticità. Saremo curiosi di sapere se anche le altre quattro assunzioni sbandierate dal nostro sindaco, siano il frutto di un meccanismo tanto macchiavellico”.

Anche il movimento politico Solidarietà Popolare per Castelfidardo è convinto che “ chi ha perso lavoro va sicuramente aiutato a reinserirsi. Ma questo non può avvenire a discapito di chi già lavora. Per questo chiediamo che il nuovo regolamento, già pubblicato anche se non condiviso con nessuno, tantomeno con la consulta economica che a questo punto non ne comprendiamo l’utilità, venga portato nelle apposite commissioni. – chiude il comunicato stampa – La nuova giunta pentastellata continua ad adottare provvedimenti anche importanti (come l’adesione al progetto Sprar, il sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati) senza condividerne le tematiche e l’impostazione né con l’opposizione, né con le realtà del territorio. Tutto blindato. Regolamento, criteri. Nulla che sia condiviso. Alla faccia della condivisione tanto sbandierata”.

Reddito di cittadinanza locale, domande entro il 30 marzo

 

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