Sentenza di secondo grado fotocopia a quella emessa dal tribunale di corso Mazzini: confermati i 20 anni di reclusione per Antonio Tagliata, autore della strage di via Crivelli. Sul giudizio non avrebbe pesato l’esito della perizia psichiatrica che ha dimostrato come Tagliata fosse lucido durante la mattanza, avvenuta il 7 novembre 2015. A perdere la vita sotto una raffica di colpi di Beretta erano stati i genitori dell’ex fidanzatina. I giudici, come era accaduto in primo grado, hanno equilibrato le attenuanti generiche con le aggravanti. Tagliata, recluso nel carcere di Teramo, era in aula al momento della sentenza. Probabile per lui il ricorso in Cassazione, tramite il difensore Manfredo Fiormonti. Presenti in udienza i parenti delle vittime, parti civili attraverso l’avvocato Marco Pacchiarotti. Per Fabio Giacconi c’era il padre e per Roberta Pierini la sorella. Al momento della strage, con il 21enne Tagliata c’era l’ex fidanzata, Martina Giacconi, all’epoca dei fatti minorenne. In primo grado è stata condannata a 18 anni di reclusione, pena poi ridotta a 16 anni in appello e confermata definitivamente in Cassazione.
Il perito su Antonio Tagliata: «Capace di intendere e di volere»
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