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Antenna di Collemarino
Mancinelli: «Va demolita
per sanare un torto fatto al quartiere»

ANCONA – Vittoria al Tar del Comune, il sindaco: “Trenta giorni per la rimozione, abbiamo preso degli impegni con i residenti molto prima delle elezioni, e li rispettiamo”. Ma è botta e risposta a distanza con gli avversari. Diomedi (M5S): “Vittoria solo grazie ai cittadini”. Tombolini: “Demagogia, l'impianto è previsto nel piano comunale delle antenne”

L’antenna delle polemiche al centro della rotatoria in via Flaminia di Collemarino

 

Antenna di Collemarino, il sindaco Mancinelli incontra i residenti e indica i prossimi passi nella battaglia legale con l’operatore Wind. Il Tar ha approvato il secondo tentativo del Comune di ritirare la concessione di uso del suolo pubblico per “l’obelisco” di acciaio alto 30 metri al centro della rotatoria di via Flaminia. Motivo: l’operatore ha occupato uno spazio doppio rispetto a quello concesso dal Comune (20 metri quadri rispetto i 10,4 metri quadri concessi), per la realizzazione delle fondamenta del palo (leggi l’articolo). Nella lunga battaglia legale, il punto a favore di Palazzo del Popolo significa che l’antenna lì non ci può stare. “Abbiamo fatto quello che avevamo detto, incontrando i residenti: abbiamo preso provvedimenti per la rimozione dell’antenna – commenta Mancinelli -. Aspetteremo 30 giorni dalla pubblicazione della sentenza, poi l’antenna dovrà essere demolita e rimossa. Se non lo farà Wind, procederà il Comune d’ufficio, dando incarico ad una ditta specializzata di farlo a loro spese” commenta Mancinelli. L’ultimatum del Comune dovrebbe scadere attorno al 5 maggio (la sentenza del Tar del 21 febbraio è stata pubblicata il 5 aprile), ma è scontato un nuovo ricorso al Consiglio di Stato da parte dell’operatore di telefonia mobile. Se la magistratura concederà una sospensiva, l’antenna non potrà essere toccata fino a nuova sentenza. Che fare? “In tutto questo tempo abbiamo monitorato i livelli di emissioni di onde elettromagnetiche tramite l’Arpam. L’esito è di gran lunga inferiore ai limiti di sicurezza imposti dalla legge.

Valeria Mancinelli all’incontro con i residenti di Collemarino di luglio 2017

Questo ci conforta, ma non basta – commenta Mancinelli -. Oltre a mettere in atto tutto i provvedimenti per la rimozione dell’antenna, metteremo a disposizione del comitato dei cittadini di Collemarino le risorse per aumentare i controlli e per dare un incarico ad un tecnico qualificato di loro fiducia, per garantire la massima affidabilità”. Scartata invece l’ipotesi di delocalizzare e spostare l’antenna in un altro sito. “Wind ci ha risposto che non è disponibile a spostare l’impianto, per adesso c’è solo da ottemperare all’ordine di rimozione” spiega Mancinelli. Ma il caso inevitabilmente finisce al centro delle polemiche da campagna elettorale. La mossa della giunta servirà per riconquistare la fiducia di Collemarino? E poi, perché assecondare le proteste del quartiere, se l’antenna Wind non avrebbe effetti sulla salute? “Non stiamo correndo al riparo dopo il voto del 4 marzo, questi impegni li abbiamo presi già un anno dopo la nostra vittoria nel 2013. L’autorizzazione a Wind è stata concessa nel 2012 dalla precedente amministrazione – risponde Mancinelli -. Noi abbiamo preso atto di una contrarietà diffusa nel quartiere. Il suolo concesso è comunale ed prima dell’autorizzazione è mancato il dialogo con i cittadini sull’installazione ex novo dell’antenna. Credo che per questo la ferita sia stata profonda, è stato leso il rapporto di fiducia tra Comune e cittadini. Oggi in questo modo cerchiamo di recuperare credibilità nelle istituzioni, a vantaggio di tutti, non solo di sindaco e assessori. Noi non fomentiamo le tifoserie, non mandiamo messaggi sbagliati. Anzi, gli altri candidati sindaco e chi si candida ad essere classe dirigente dovrebbe spiegare come propone di gestire questo tema complicato, la stessa domanda va rivolta anche a loro”. La frecciata di Mancinelli è diretta soprattutto a Daniela Diomedi del M5S e Stefano Tombolini di civiche e centrodestra. “Dicano quali sono le loro proposte, da parte nostra c’è la massima disponibilità: se il piano delle antenne fosse condiviso sarebbe meglio per la città” conclude Mancinelli. Pronta la replica degli avversari.

Stefano Tombolini

“Basta con la demagogia e con l’uso politico delle questioni da parte del Comune” ribatte Tombolini, che parla di “atteggiamento assurdo” del sindaco. “Dopo aver autorizzato con specifico atto l’installazione dell’antenna Wind a Collemarino, dopo aver sottoscritto il contratto per la concessione onerosa dell’area, dopo essersi accorta di aver oltraggiato la sensibilità ambientale di un popoloso quartiere ( e dopo aver perso clamorosamente l’elettorato del popoloso quartiere), ha annullato tutte le attività dei suoi uffici. Il motivo del pretestuoso annullamento nulla ha a che vedere con l’inquinamento elettromagnetico” attacca Tombolini. “Non basta infatti annullare una concessione poiché l’opera strategica, qual è l’impianto di telecomunicazione, è prevista dal piano delle antenne approvato e pubblicato nel sito comunale, che prevede su quell’area un’area di espansione impiantistica. Dunque la questione è limitata al periodo elettorale, alle amministrative del prossimo 10 giugno, dopodiché gli aventi titolo potranno ripristinare l’impianto adeguando le fondazioni alle previsioni dell’atto di concessione – aggiunge Tombolini -. Con la mia coalizione a Palazzo del Popolo, faremo controllare costantemente i livelli di inquinamento elettromagnetico anche perché si tratta di un preciso dovere verso la comunità di Collemarino, in particolare dei piccoli del nido, dei bimbi della materna e dei ragazzi delle elementari che si trovano nel raggio di poche centinaia di metri dall’’antenna. E poi metteremo seriamente mano al piano delle antenne proprio perché fatti del genere non abbiano più a ripetersi”.

Daniela Diomedi, consigliere M5S

Daniela Diomedi del M5S invece intesta la vittoria ai cittadini. “Ancona è terra di nessuno; tant’è che la Wind ha fatto e (forse) “disfarà”, perché i cittadini, e non il Comune, si sono messi di traverso contro l’antenna piazzata in “bella” mostra sulla rotatoria – scrive Diomedi -. Il Comune ha “vinto” perché si è aggrappato all’unico appiglio concreto ovvero il sovradimensionamento della base su cui l’antennona è stata alzata. Se i cittadini di Collemarino non avessero fatto “scalmazzo” certamente nessuno avrebbe trovato nulla da dire e la compagnia telefonica avrebbe lucrato sul la metà del canone calcolato su 10 mq e non su 20 mq. Viene da chiedersi: ma chi in Comune controlla che quanto viene realizzato sia conforme a quanto concesso? Ci volevano i cittadini di Collemarino perché l’amministrazione si riprendesse dalla distrazione? Evidentemente, e i fatti ci danno ragione, sì. Adesso aspettiamo la rimozione; salvo ricorso e richiesta di sospensione. Poi festeggiamo” conclude Diomedi.

Antenna di Collemarino, il Tar ribalta il verdetto: concessione revocata a Wind

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