Si opera alle anche, cade due giorni dopo l’intervento e finisce in coma. Un coma da cui la 58enne Laura Mentuccia, residente ad Ostra con i due figli e il marito, non si è più svegliata. E ora, i familiari chiedono alla procura di indagare su una morte che, forse, poteva essere evitata. L’esposto presentato dall’avvocato Ruggero Tomasi e arrivato sul tavolo del pm Andrea Laurino è stato compilato qualche ora dopo il decesso della donna, spirata all’ospedale di Torrette dopo quasi una settimana passata in Rianimazione. La 58enne, molto conosciuta per aver fatto parte dell’associazione onlus il Salvagente, c’era finita dopo essere caduta in una casa di cura privata del capoluogo dove aveva deciso di sottoporsi a un’operazione alle anche. L’intervento era stato eseguito il 23 maggio. Due giorni dopo è avvenuta la tragica caduta. Al momento del fatto, con la vittima ci sarebbe stata solamente un’altra degente, sua compagna di stanza. Ma perchè ha perso l’equilibrio la 58enne? È stato un malore? Qualcosa di errato durante l’operazione chirurgica? Serviva più assistenza per sorreggerla durante i primi passi dopo l’intervento? Sono tutte domande a cui ora dovrà rispondere la procura che ha bloccato la salma della donna all’obitorio di Torrette in attesa che venga effettuata l’autopsia per chiarire ogni dubbio. Dopo la morte, i familiari della vittima hanno dato il via libera per il prelievo di organi e tessuti. Ciò non impedirà comunque di eseguire i dovuti accertamenti autoptici.
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