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Bufera sullo stand della Regione Marche
al Meeting di CL, Sinistra Italiana:
“Studenti richiesti per lavorare gratis”

MEETING - "Condividiamo pienamente la forte critica mossa dalla Rete degli Studenti delle Marche, che evidenzia il rischio di sfruttamento degli studenti, i quali dovranno partecipare – per giunta in pieno periodo estivo – ad un convegno politicamente schierato, senza alcuna reale ottica formativa"

“E’ già piuttosto grave che la Regione Marche spenda quasi 100.000 euro, del fondo sociale europeo, per uno stand al Meeting di Comunione e Liberazione. Ma è assolutamente inaccettabile che l’Assessore Loretta Bravi chieda ai Dirigenti scolastici di favorire la presenza di 50 studenti per provincia, per portarli a lavorare gratis allo stand – pagato con soldi pubblici – presso l’iniziativa di un’associazione privata e politicamente esposta; per giunta pretendendo di far rientrare questa operazione nelle attività di alternanza scuola-lavoro”. Durissimo l’attacco di Sinistra Italiana all’iniziativa intrapresa dalla Regione Marche in occasione del Meeting di Comunione e Liberazione.

Sinistra Italiana, di cui fa parte anche Giuseppe Buondonno che aggiunge: “A prescindere dal giudizio generale su tali attività, per le quali, giustamente, molte associazioni studentesche chiedono che essa venga, comunque, retribuita, è certo che, se esse hanno un senso (a maggior ragione in quanto obbligatorie) lo hanno nel caso in cui siano finalizzate a rafforzare il legame tra lo specifico percorso formativo e la sua diretta proiezione lavorativa; non certo come esperienza di lavoro gratuito per un movimento politico – culturale. Condividiamo pienamente la forte critica mossa dalla Rete degli Studenti delle Marche, che evidenzia il rischio di sfruttamento degli studenti, i quali dovranno partecipare – per giunta in pieno periodo estivo – ad un convegno politicamente schierato, senza alcuna reale ottica formativa. Se la Giunta regionale delle Marche vuole finanziare copiosamente e surrettiziamente Comunione e Liberazione, per logiche di bassissima cucina politica, se ne assuma la responsabilità, ma non utilizzi gli studenti e la scuola pubblica, perché entrambi hanno diritto ad Istituzioni che si prendano cura seriamente dei processi e dei diritti formativi. Vogliamo sperare che i Dirigenti scolastici marchigiani – consapevoli della serietà della scuola e del fatto che gli studenti non sono pedine da usare per operazioni di basso livello – declinino l’invito dell’Assessore e, piuttosto, invitino la Regione Marche ad utilizzare i fondi europei per progetti seri, finalizzati ad aiutare veramente la scuola e gli studenti. Per esempio, per attività di start up che sostengano imprese e attività dei neodiplomati; oppure per un sostegno reale al diritto allo studio universitario o a progetti di ricerca. L’Unione Europea ha colpe e responsabilità gravissime nelle politiche di austerità e di tagli imposti ai governi europei; ma certo, vicende come questa rischiano gli onori della cronaca, come esempi di spreco e di abuso”.

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