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Raggiro milionario
all’ex proprietaria del Passetto,
finisce in carcere Paolo Mazzieri

ANCONA - L'ex tuttofare osimano, condannato in via definitiva a 7 anni di reclusione per aver fatto dilapidare a Miranda Piermattei parte del tesoretto derivato dalla vendita del ristorante, si è presentato alle guardie di Milano Bollate per espiare la pena. Con lui era finita sotto processo anche l'ex badante della vittima, Nicoleta Gal

Foto d’archivio

 

Facendole credere di essere in pericolo, l’aveva spinta a dilapidare in poco tempo parte del tesoretto conquistato dopo la vendita del ristorante Passetto: finisce in carcere Paolo Mazzieri. Il 53enne osimano, ex tuttofare della storica proprietaria Miranda Piermattei, si è presentato nei giorni scorsi nel carcere di Milano Bollate per il passaggio in giudicato della sentenza che lo vedeva imputato per circonvenzione di incapace. Sia in primo che in secondo grado, l’uomo era stato condannato a sette anni di reclusione. Parte della pena è già stata espiata durante un periodo di arresti domiciliari scontati in una struttura religiosa dell’Emilia Romagna. Nell’affaire Passetto, dove hanno indagato gli uomini della Squadra Mobile, c’era finita anche Nicoleta Gal, ex badante romena della Piermattei. La donna in prima grado è stata condannata a 3 anni e 4 mesi di reclusione. Lei è attualmente libera, dopo un periodo di custodia cautelare. Alle base dell’accuse c’è un raggiro milionario subito dall’ex proprietaria del ristorante, morta a 77 anni nel 2015. Mazzieri, con la complicità della romena avrebbe fatto credere alla Piermattei di essere in serie pericolo. Per difendersi, avrebbe dovuto pagare ingenti somme di denaro, quelle derivate dalla vendita della struttura (circa 2 milioni di euro), per pagare presunti agenti dell’Fbi. In realtà, stando ai riscontri, quei soldi erano finiti nelle mani della coppia.  A far partire le indagini era stato il figlio della 77enne, Stefano Spadavecchia, morto a pochi giorni di distanza dalla madre. In secondo grado, sulla Piermattei è stata eseguita una perizia psichiatrica. Nonostante il decesso, il professor  Alberto Testa è comunque riuscito ad arrivare a una diagnosi servendosi delle cartelle cliniche dell’anziana. Dalla relazione è emerso che la Piermattei soffriva di un disturbo delirante della personalità. Una patologia che le avrebbe impedito di distinguere la realtà dalla fantasia. Dopo la fine dei domiciliari, Mazzieri era andato a vivere in Romania.

 

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