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Autorità portuale: «Lavoriamo
per mitigare l’inquinamento»

ANCONA - Dopo la denuncia di Italia Nostra sugli sforamenti nelle emissioni di biossido di azoto nell'area del golfo dorico, l'Adsp traccia un quadro delle attività già messe in campo per mitigare l'impatto ambientale. Entro l'anno, intesa con gli armatori per introdurre elementi migliorativi nell'uso dei carburanti

Rodolfo Giampieri, presidente Autorità di sistema dell’Adriatico centrale

 

«C’è consapevolezza e responsabilità sul tema della sostenibilità ambientale da parte dell’Autorità di sistema portuale, convinta che questa materia debba essere al centro di qualsiasi politica di sviluppo». 

All’indomani della denuncia da parte di Italia Nostra sugli sforamenti nelle emissioni di biossido di azoto nell’area del golfo dorico, l’Adsp si difende e fa sapereche «azioni di miglioramento e di mitigazione, in questo campo, sono già messe in atto come parte della strategia per lo sviluppo del sistema e del porto» e annuncia: «sull’utilizzo dei carburanti nei porti e sulle loro caratteristiche,  e in attesa che vengano introdotte nuove e più restrittive norme, Autorità di sistema e Capitaneria di porto di Ancona stanno predisponendo una serie di proposte da condividere con gli armatori per introdurre elementi migliorativi che possano anticipare l’applicazione delle disposizioni di legge che entreranno in vigore dal 2020. Si sta lavorando affinché l’intesa, volontaria, fra i soggetti si possa concretizzare entro fine anno. Lo sforzo per raggiungere questi obiettivi è stato notato e riconosciuto anche a livello nazionale».

In porto, i controlli sui carburanti utilizzati dalle navi vengono effettuati, a campione, dalla Capitaneria di porto.  L’Autorità portuale, inoltre, ha aperto sulla possibilità di utilizzare banchine elettrificate: «importante però è che ci siano regole uniche e standard internazionali omogenei. Questo potrebbe facilitare da una parte l’investimento degli armatori sull’adeguamento delle navi dall’altro l’investimento anche del porto di Ancona, dove bisognerebbe comunque individuare uno spazio per produrre l’energia necessaria».

Se questi sono ancora piani ipotetici, l’Adsp fa l’elenco di quanto si stia già realizzando per mitigare l’impatto ambientale. In primis, lo spostamento, in via sperimentale, dei mezzi pesanti dal molo Rizzo allo scalo Marotti, che ha lo scopo di ridurre l’impatto dei traffici commerciali nella zona storica del porto.

Per quanto concerne i mezzi in attesa di imbarco, vige l’obbligo di tenere spento il motore e, nei periodi di maggiore afflusso, i controlli sono rafforzati. Le automobili di servizio utilizzate dall’Autorità di sistema, invece, sono alimentante, in maggioranza, a metano. I dipendenti possono utilizzare due biciclette a pedalata assistita per spostarsi dentro il porto di Ancona. Tra le altre misure introdotte, l’istallazione di colonnine per l’alimentazione elettrica delle piccole imbarcazioni, l’impianto fotovoltaico negli 11 capannoni dell’ex Tubimar, bonificati dall’amianto, e l’accordo Greenport con la Rete Autostrade Mediterranee

Esiste poi un regolamento ambientale che prevede misure per contenere e mitigare l’inquinamento da movimentazioni merci, come l’utilizzo di benne ermetiche per evitare dispersione, l’obbligo di sospendere le operazioni in caso di vento e l’uso di filtri anti particolato sui mezzi sollevatori che circolano in porto con cilindrata di circa 6 mila centimetri cubici.

Discorso a parte merita il progetto Iti Waterfront 3.0 per l’illuminazione del fronte mare del porto.. L’obiettivo è ridurre i consumi energetici con il ricorso a tecnologie illuminotecniche con fonti luminose ad alto risparmio energetico. L’intervento, ispirato alla sostenibilità e all’efficientamento energetico, interesserà l’area compresa fra il Porto Antico e Porta Pia, con un investimento complessivo di 2,26 milioni di cui 400 mila euro dell’Autorità di sistema. In ambito portuale, tra le attività previste figurano la rimozione della torre faro in prossimità dell’Arco Clementino e la nuova illuminazione del percorso pedonale e delle mura tra Portella della Loggia e gli ex-magazzini del sale.

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