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Italia Nostra: «Al porto biossido
di azoto oltre i livelli massimi,
il sindaco si attivi»

ANCONA - L'associazioni ha condotto dei rilevamenti autonomi sulle emissioni di biossido di azoto in cinque punti della città per 30 giorni: in uno, i valori medi mensili superano di ben 20% i valori massimi. Intanto, inizia a prendere forma il progetto PIA dell'allergologo Bonifazi

 

Nell’area di via XXIX Settembre, finestra sul porto, i valori medi mensili di biossido di azoto (NO2) superano di ben 20% i valori massimi. Questo è solo uno dei dati allarmanti circa la qualità dell’aria di Ancona registrati dai rilevamenti autonomi promossi da Cittadini per l’aria in cinque punti della città per 30 giorni.

Oggi Italia Nostra, che ha preso parte all’iniziativa, ha presentato i risultati delle analisi, denunciando «una situazione di inquinamento. In questo caso, visto i siti di rilevazione portuali, molto probabilmente con un contributo importante fornito dai fumi delle navi». I campionatori passivi – forniti dalla società Gradko ltd del Regno Unito che ha anche condotto le analisi – sono stati collocati nell’arco del porto (più precisamente, oltre a via 29 settembre, in via Giovanni XXIII, dietro la Capitaneria di porto e sulle strutture della stazione marittima) e uno di controllo presso la centralina della Cittadella.

Se via XXIX Settembre ha registrato gli sforamenti più consistenti, anche la centralina posizionata in zona stazione marittima ha segnalato valori medi mensili spesso vicini al limite massimo consentito di 40 micro grammi per metro cubo. «Le emissioni delle navi, ad Ancona, sono una fonte rilevante di inquinamento – punta il dito Italia Nostra – che entra nelle case delle persone. Cittadini per l’aria lancia un appello al Sindaco di Ancona perché possa, insieme a Regione, Capitaneria di Porto e Autorità portuale, adottare ogni misura perché si riducano le emissioni navali».

La petizione – Durante la presentazione dei risultati delle analisi, l’associazione ha inoltre chiesto che vengano di nuovo istallate le centraline di traffico ed industriali a Torrette, al porto, in via Bocconi, nonché il trasferimento di quella della Cittadella «in una zona che rappresenti in maniera più aderente la qualità dell’aria di fondo che respirano i cittadini». Per appoggiare tale richiesta è possibile da oggi sottoscrivere una petizione sul sito change.org. Tra le altre proposte avanzate, anche quella di vietare la sosta a motori accesi di navi e traghetti mediante la presenza in banchina di sorgenti di energia elettrica e l’intensificazione dei controlli della Capitaneria di porto sulla qualità dell’olio combustibile utilizzato sulle navi in avvicinamento alla costa.

Il PIA – Infine, oltre alla costituzione di più zone Ztl e alla conclusione del progetto di una metropolitana di superficie, con riapertura della Stazione marittima, Italia Nostra ha anche chiesto di «dar corso al progetto presentato dal prof. Bonifazi che mira a valutare l’esposizione della popolazione ai pollini di erbe e piante dell’arredo urbano, considerando la loro quantità e la loro interazione con l’inquinamento da polveri sottili PM10 e PM2,5 e ponendoli in correlazione con gli accessi ai Pronto soccorso di Torrette, Salesi e Inrca». Su questo fronte, qualcosa si sta muovendo. Con Dgr 1191 dello scorso settembre, la Regione ha autorizzato la spesa di 120 mila euro per l’acquisto dei campionatori necessari a portare avanti il Progetto Inquinamento Ancona (60 mila euro nel 2018 e 60 mila euro nel 2019), mentre il Comune di Ancona, con delibera di giunta del 22 ottobre, ha dettato gli indirizzi in quanto capofila, mettendo a bilancio la spesa che gli compete (60 mila euro) e conferendo al dottor Floriano Bonifazi il ruolo di coordinatore scientifico del progetto. Oltre a Regione e Comune, il Pia vede anche il coinvolgimento dell’Autorità portuale di Sistema, che contribuirà anche economicamente con ulteriori 60 mila euro.

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